Coltellate a 2 giovani per l'iPhone| "I soldi per una festa": tre arresti - Live Sicilia

Coltellate a 2 giovani per l’iPhone| “I soldi per una festa”: tre arresti

Scattano tre arresti per la rapina ai danni di due ragazzi nei pressi della fermata degli autobus. Nel mirino un 16enne e un 17enne figlio di un ufficiale dei carabinieri, a cui gli aggressori avevano sferrato cinque coltellate. In manette un 20enne, il fratello 17enne e un 18enne che si sono giustificati dicendo di avere avuto bisogno di denaro per festeggiare il compleanno.

La rapina violenta alla stazione centrale
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PALERMO – Dovevano festeggiare il compleanno. Il raggiungimento della maggiore età meritava un festa e nonostante non se la potessero permettere, avevano escogitato un modo per avere i soldi. Quello di rapinare due giovani, impossessarsi dei loro iPhone e piazzare i telefoni subito nel mercato nero. Poi, avrebbero intascato gli euro sufficienti da andare a spendere in qualche locale della città. Era questa l’idea dei tre aggressori che hanno preso di mira, il 17 gennaio scorso, due giovani alla stazione centrale, nei pressi della fermata degli autobus di piazza Cupani.

La loro era stata una rapina violenta, in pieno giorno, davanti agli occhi di decine di persone. L’obiettivo era quello di impossessarsi dell’ambito smartphone per ottenere poi una liquidità immediata: quando oggi sono scattati gli arresti, sono stati due di loro a confessare che “i soldi servivano per la festa dei 18 anni”. D’altronde, si erano dimostrati disposti a tutto, anche ad uccidere, al punto che la vicenda non è sfociata in tragedia per puro caso. I tre, un diciassettenne; C.C, il fratello ventenne e M.A, il diciottenne, quel giorno non ci hanno pensato un attimo ed hanno sferrato una coltellata ad una delle due vittime, un ragazzo di 16 anni, dicendogli: “Oh cucì dammi il portafoglio ed il telefono”. Il suo amico, figlio 17enne di un ufficiale dei carabinieri in servizio a Palermo ha provato a difenderlo, ma anche lui è stato raggiunto da almeno cinque coltellate, quattro delle quali hanno colpito il giubbotto e la cintura, un’altra la schiena all’altezza della scapola, rischiando di ledere organi vitali.

Ad impugnare materialmente il coltello a serramanico sarebbe stato il diciassettenne, adesso accusato di tentato omicidio e tentata rapina e rinchiuso presso il carcere Malaspina. Il fratello ed il 18enne sono invece stati condotti all’Ucciardone. Le indagini erano partite subito, tanto da condurre la polizia, già tre giorni dopo la rapina alla stazione, all’arresto di uno dei tre, che aveva messo a segno un colpo con le stesse modalità. Le telecamere del circuito di videosorveglianza che si trova lungo il perimetro della stazione centrale, tra l’altro, non hanno lasciato scampo ai suoi complici, che oggi hanno confessato di avere agito con l’obiettivo di ottenere i soldi per divertirsi tutti insieme. La situazione sarebbe degenerata – in base a quanto hanno raccontato gli arrestati – “perché i due giovani avrebbero opposto resistenza alla rapina, sferrando calci e pugni”.

Quel giorno anche una delle vittime, il 17enne, aveva festeggiato il suo compleanno in un locale nei pressi del Politeama. Un panino, gli auguri da parte di alcuni amici e poi il ritorno a casa. Invece i due giovani si erano trovati improvvisamente in ospedale. Un’ambulanza li aveva trasportati d’urgenza al policlinico, dove erano stati sottoposti alle cure dei medici che poi hanno escluso importanti ferite interne. Erano stati dimessi, ma le fasi di quella rapina violenta sono rimaste impresse nei loro occhi e nella mente. In pieno giorno, intorno alle 16, era stato sfiorato il dramma. Quando era stato lanciato l’allarme, i soccorsi del 118 hanno trovato i ragazzi a terra, sanguinanti. I malviventi si erano già dati alla fuga, facendo perdere le proprie tracce. Fino a poche ore fa, quando i carabinieri hanno rintracciato gli ultimi due componenti della banda.


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