PALERMO – I lavori sono partiti assieme alla prima ondata del Covid, e forse anche per questo sono rimasti un mistero per i nostri lettori. Che oggi ci chiedono: “Che succede alla statua di piazza Vittorio Veneto? Perché nessuno è al lavoro sul ponteggio?”. La struttura è circondata da un’impalcatura ormai da marzo scorso, quando è stato avviato un restauro conservativo. L’obiettivo era (ed è ancora) ridare lustro all’opera, monumento ai caduti durante la Prima guerra mondiale, come deciso dalla Presidenza del consiglio dei ministri a un secolo dalla fine del conflitto. Così i lavori di restauro della statua di piazza Vittorio Veneto sono stati finanziati per un importo di 160 mila euro a base d’asta; a occuparsene la ditta vincitrice della gara d’appalto, la Icoser di Gangi.
I lavori e la lunga attesa
I dettagli del restauro li aveva spiegati a maggio 2018 Carolina Griffo, storica dell’arte contemporanea, in un’intervista per Le vie dei tesori: il progetto prevedeva “la pulitura di tutto il monumento, sia della parte architettonica che delle sculture bronzee; il montaggio di un ponteggio su tutta la struttura centrale; la risistemazione dei gradini posti alla base, che sono in parte sconnessi; la pulitura dell’emiciclo alle spalle”. Il tutto sotto l’egida della Soprintendenza dei Beni culturali della Regione siciliana. La discrepanza fra le date non è un errore: di fatto si è tornati a parlare dei lavori a metà marzo di quest’anno. Nel frattempo anche il vento ci ha messo lo zampino, poco più di un anno fa, provocando il distacco di un pezzo di ardesia e di fatto danneggiando la statua di piazza Vittorio Veneto.
‘Come sta’ la statua
Oggi la Soprintendenza dei Beni culturali di Palermo fa sapere che “l’opera è completa al 90 per cento, coi lavori dalla statua al basamento ormai praticamente completati”. Ciò che occorre per ultimare il restauro è “il ripristino di alcuni gradoni e della pavimentazione. Per questo – spiegano dalla Regione – resterà la recinzione intorno a monumento, ma nell’arco di un mese e mezzo dovrebbe essere completato anche questo passaggio”. Ai nostri lettori che avevano notato uno stop, la Soprintendenza risponde che “è momentaneo: bisognerà smontare il ponteggio intorno alla statua, non più necessario”. A conti fatti dunque, complice anche il coronavirus, i cinque mesi di lavori preventivati nelle prime fasi non sono bastati.
Più facile a farsi…
Ironia della sorte, restaurare la statua di piazza Vittorio Veneto si è rivelato più difficile che costruirla. Nel 1910 infatti ci vollero soltanto tre mesi perché la scultura di Mario Rutelli, raffigurante la Vittoria alata, arrivasse in cima all’obelisco progettato da Ernesto Basile. Inizialmente l’opera era stata concepita come monumento per il cinquantenario della liberazione di Palermo e l’annessione della Sicilia al Regno d’Italia, ma negli anni la politica l’ha ‘riciclata’ dandole significati diversi a seconda dei periodi storici. Ma alla stragrande maggioranza dei palermitani poco importa: per loro è semplicemente “la statua” e presto dovrebbero poter tornare ad ammirarla.