CATANIA – In cento hanno deciso di passare le vacanze di Natale in Sicilia. Anzi, meglio, a Catania. Quindi hanno acquistato il biglietto, fatto i bagagli e abbandonato il Montenegro, in cui vivono e lavorano, per onorare la terra dei cannoli e della pietra lavica. E tutto fu perfetto: dagli arancini alla neve e perfino per quei botti non previsti che ieri l’Etna ha elargito, come solo “la montagna” sa fare, in nome di un Buon Anno 2015 scintillante.
Ma c’è un ma. Oltre ai botti, però, l’Etna, stanca ha regalato una pioggia di cenere che ha costretto la Sac SpA a chiudere l’aeroporto di Fontanarossa il 2 gennaio, cioè ieri. Quanto sarebbe durata questa chiusura nessuno avrebbe potuto prevederlo, ma il dato saliente è che un charter della Mistral e due aerei Alitalia sono andati a “dormire” all’aeroporto di Comiso ieri sera e da lì, stamattina, sarebbero dovuti partire con i passeggeri ai loro posti.
L’aereo della Mistral sul quale i cento montenegrini si sarebbero dovuti imbarcare stamattina sarebbe dovuto partire stamattina alle 10 da Catania, ma un buon giro di telefonate, una sveglia anticipata alle cinque del mattino e un po’ di organizzazione ha fatto in modo che i turisti, con bagagli a seguito, partissero con un autobus per Comiso alle sette di questa mattina.
Un caffè, quattro chiacchiere e il check-in all’aeroporto di Comiso ed erano tutti pronti a imbarcarsi. Mancavano venti minuti al decollo, giusto il tempo di fare il pieno di carburante nell’hangar e tutto sarebbe stato pronto per l’imbarco. Insomma, quasi tutto visto che proprio all’ultimo momento qualcuno si è accorto che mancava il carburante per fare il pieno.
E adesso che si fa? Si spremono le pompe più che si può, si controlla la lancetta del serbatoio e, calcolatrice alla mano, si contano i chilometri che si possono percorrere. E così è stato. Il carburante nel serbatoio era quello giusto per arrivare all’aeroporto di Fontanarossa. Ma senza passeggeri. Quindi si riprendono i bagagli, si rifà la conta e riecco i nostri cari turisti montenegrini di nuovo in fila per imbarcarsi non sull’aereo ma sull’autobus che li ha riportati a Fontanarossa.
Così dopo un tour assonnato e inutile del Sud-Est – che non era messo nel conto – sono riusciti a decollare alle 12.40. Fortuna ha voluto che alle 8.35 di stamattina Fontanarossa è stato riaperto, se no chissà a che ora avrebbero visto il decollo i cento turisti che chissà se, dopo una gimcana come quella di stamani, torneranno alle falde dell’Etna.