Commerciante di olive e incensurato: chi è il fiancheggiatore del boss

Commerciante di olive e incensurato: chi è il fiancheggiatore del boss

L'uomo gestiva un centro a Campobello di Mazara, arrestato con Messina Denaro
LA CATTURA
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CAMPOBELLO DI MAZARA (TP) – Commerciante di olive, agricoltore di mestiere, incensurato. È il profilo di Giovanni Luppino, l’uomo arrestato stamattina insieme al superlatitante Matteo Messina Denaro. È stato lui a portarlo in macchina presso la clinica privata La Maddalena di Palermo per le cure. Chi lo conosce lo racconta come uomo di poche parole. Agricoltore sin da giovane, Luppino, 59 anni, è un volto nuovo per gli inquirenti: non ha nessuna parentela col boss in carcere Franco Luppino e non era mai stato coinvolto in operazioni antimafia. Un incensurato insospettabile che è stato arrestato con l’accusa di favoreggiamento.

Il ruolo di Luppino

Luppino è di Campobello di Mazara, paese vicino a Castelvetrano, città natale del boss. Da qualche tempo gestiva, insieme ai figli, un centro per l’ammasso delle olive cultivar Nocellara del Belìce proprio alla periferia di Campobello di Mazara. Un comparto che genera milioni di euro tramite magazzini d’ammasso sul territorio di Campobello di Mazara e Castelvetrano. La sua funzione era quello di intermediario tra i produttori e i grossi acquirenti che, in zona, arrivano dalla Campania. Un settore, quello del mercato delle olive, sul quale si sono accesi spesso i riflettori dopo le proteste degli agricoltori: gli intermediari, di fatto, impongono il prezzo da pagare ai produttori.

Il boss utilizzava la carta d’identità del geometra Bonafede

Di pochi mesi più grande rispetto a Luppino, l’altra figura che emerge nell’arresto di oggi è quella del geometra Andrea Bonafede di Campobello di Mazara. Il superlatitante utilizzava la carta d’identità rilasciata a questo signore dal Comune di Campobello di Mazara nel 2016. “Sono in corso indagini per accertare se si tratta del documento autentico o contraffatto”, hanno detto gli inquirenti. Intanto il geometra Bonafede, nipote del boss defunto Leonardo Bonafede, è stato ascoltato dai carabinieri presso la caserma di Campobello e non avrebbe risposto alle domande degli inquirenti. Per i carabinieri del Ros sarà ora necessario capire il ruolo sia di Giovanni Luppino che di Bonafede nella latitanza di Matteo Messina Denaro.


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