PALERMO – Orlando vince la guerra del teatro Massimo. Dopo mesi di scontri e attacchi al vecchio consiglio di amministrazione della fondazione, e in particolare diretti al sovrintendente Antonio Cognata, il ministero dei Beni culturali accoglie le richieste del sindaco di Palermo e commissaria piazza Verdi.
Il nome scelto da Ornaghi è quello del palermitano Fabio Carapezza Guttuso, figlio adottivo del pittore Renato e curatore degli archivi dell’artista. Un uomo di esperienza, da anni distaccato presso il ministero dei Beni culturali dove si occupa della sicurezza del patrimonio culturale, fra cui anche del sito di Pompei, e che ha riscosso un immediato apprezzamento da parte di Orlando.
“Sono felice per una scelta caduta su persona di chiara competenza e professionalità, oltre che di grandi doti umane”, ha detto il primo cittadino che ha anche espresso soddisfazione “per l’avvenuto riconoscimento della legittimità della richiesta avanzata con forza dall’Amministrazione e da me in qualità di presidente dell’ente”.
E’ innegabile, infatti, che la nomina costituisca una vittoria su tutta la linea del sindaco di Palermo, che già dal suo insediamento aveva chiesto a Cognata un passo indietro. Passo mai arrivato, almeno spontaneamente, e che aveva dato il via a una serie di attacchi, anche a colpi di carte bollate, finiti in tribunale nel caso di Carlo Varvaro. Una vicenda spinosa e di cui non si intravedeva la fine, passata anche per una missione romana di un burocrate del ministero e la minaccia di Orlando di una denuncia per omissione di atti d’ufficio diretta al ministro.
Il commissariamento durerà sei mesi e, secondo il ministero, ”si e’ reso necessario in seguito alla prolungata paralisi dell’attivita’ ordinaria dell’ente e all’impossibilita’ di gestire la fondazione attraverso gli organi di amministrazione preposti”.
“Sono contento per la nomina del commissario – dice Maurizio Rosso della Cgil, che i questi mesi ha guidato l’ccouapzione di piazza Verdi da parte dei dipendenti – gli diamo il benvenuto e auspichiamo che gli argomenti fondamentali tra le organizzazioni sindacali e il commissario siano la musica, la danza, il canto. Ci attendiamo, dalla gestione commissariale, che si possa comprendere che i complessi artistici stabili sono una perla da custodire e che questo teatro debba rimanere centro di produzione. In bocca al lupo al commissario e buon lavoro”.
IL COMMENTO DI COGNATA
“Accolgo la notizia del commissariamento con la speranza che questo passo rappresenti una scelta adeguata per il futuro della Fondazione, dei lavoratori e delle aspettative del pubblico. Nell’attesa di conoscere le motivazioni del decreto, auguro al commissario Carapezza Guttuso, che conosco e del quale apprezzo le qualità umane e professionali, di poter intervenire in un clima di serenità e collaborazione. Quanto alla presunta paralisi prolungata delle attività del Massimo, tengo a sottolineare che anche in questi mesi l’attività artistica non si è mai fermata proseguendo invece su ritmi e qualità paragonabili a quelli di ben pochi altri teatri italiani”.