Composizione giunte comunali | Ddl di riforma approda in Aula - Live Sicilia

Composizione giunte comunali | Ddl di riforma approda in Aula

Matteo Mangiacavallo

Cosa prevedono le nuove norme.

È stato incardinato oggi dall’Aula dell’Ars il disegno di legge che interviene sulla composizione delle giunte dei Comuni siciliani. Si tratta di un ddl di tre articoli che introduce alcune modifiche alla normativa regionale in materia di composizione della giunta comunale, con l’obiettivo di armonizzare l’ordinamento regionale degli enti locali alla normativa nazionale, sia in relazione alla rappresentanza di genere nelle giunte comunali sia in relazione alla disciplina dell’incompatibilità tra la carica di consigliere comunale e quella di assessore comunale. Il ddl della prima commissione nasce dalla sintesi di due sitinti ddl del grillino Matteo Mangiacavallo e di Giorgio Assenza di Diventerà Bellissima.

L’articolo 1 prevede che la disciplina della rappresentanza di genere e della incompatibilità tra consigliere ed assessore continui ad applicarsi nei comuni meno popolosi mentre in quelli con popolazione superiore a 15.000 abitanti, analogamente a quanto avviene a livello nazionale, la giunta deve essere composta in modo da garantire che ciascun genere sia rappresentato in misura non inferiore al 40 per cento e la carica di assessore comunale è incompatibile con quella di consigliere comunale.

All’articolo 2 sono previste modifiche alla composizione della giunta comunale con riferimento al numero degli assessori in relazione alle fasce demografiche dei comuni.La Commissione in sede istruttoria ha svolto un’audizione delle associazioni rappresentative degli enti locali siciliani, accogliendo i suggerimenti proposti da queste ultime. Le nuove disposizioni prevedono un numero massimo di assessori, rimettendo pertanto la scelta di incrementare la composizione della giunta all’autonomia dei singoli comuni. Per quelli sotto i 10mila abitanti il numero massimo è di quattro assessori, numero che cresce progressivamente per fasce fino ai 10 per quelli tra i 250mila e 500mila e gli 11 sopra i 500mila (cioè Palermo).

Inoltre, nei comuni con popolazione fino a 15.000 abitanti, nel caso ci sia un solo candidato alla carica di sindaco, ai fini della validità dell’elezione per determinare il quorum dei votanti non sono computati gli elettori iscritti all’Anagrafe italiani residenti all’estero.

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