CATANIA – Il Comune di Catania potrebbe fallire in poche ore se le Partecipate chiedessero semplicemente quello che gli spetta: decine e decine di milioni di euro che non sono stati mai pagati. L’Amministrazione è indebitata di 25 milioni di euro con la Multiservizi, un altro milione di euro deve essere corrisposto all’Asec Trade che a sua volta deve avere 4,7 milioni di euro dalla Sidra, altra partecipata che si occupa del servizio idrico. Sostare, la società che gestisce le strisce blu, vanta un credito di 6 milioni di euro nei confronti del Comune, mentre i debiti dell’Amt, la municipalizzata che si occupa del trasporto pubblico, restano un tabù.
E non è poco se si pensa che in consiglio comunale, tra poche ore, approderà un progetto di cessione delle quote di alcune aziende, che potrebbero essere acquisite da privati. Gli stessi che “con un decreto ingiuntivo -spiega il consigliere Francesco Navarria, presidente della commissione Partecipate- potrebbero mettere in ginocchio il Comune e fare scattare il fallimento”. Navarria ritiene che la cessione di quote ai privati sia “un frettoloso e inutile tentativo di rimediare ai 4 anni di mancata programmazione in tema di società partecipate”. A questo si aggiunge che il documento è stato inviato “solo in data 5 ottobre 2012 – incalza il presidente della commissione Partecipate – precludendo ogni possibilità di approfondimento mentre è mancato anche il confronto con i sindacati che sono preoccupati per i futuri livelli occupazionali”.
Il Ragioniere generale Giorgio Santonocito, con un documento che Livesicilia pubblica in esclusiva, conferma le preoccupazioni di Navarria. Leggendo tra le righe si apprende che il presidente dell’Asec Agatino Lombardo ha diffidato il Comune a corrispondere quanto dovuto entro 7 giorni. In pratica batte cassa, ma il Municipio è senza soldi. Santonocito risponde rivendicando “le note difficoltà finanziarie del Comune, sia per pregresse sensibili situazioni debitorie ereditate dalle precedenti amministrazioni, sia per sopravvenute contrazioni e tagli dei finanziamenti regionali ed erariali, sia, in ultimo, per un sensibile aumento dei tempi di riscossione dei trasferimenti di spettanza, fatto, quest’ultimo, autorevolmente rappresentato dal sindaco Raffaele Stancanelli ai competenti Enti sovraordinati”. Questi presupposti, aggiunge il ragioniere, “non consentono un pagamento nei tempi richiesti, cioè 7 giorni”.
Il ragioniere generale rincara la dose: “Si rappresenta – recita ancora il documento – come il comportamento posto in essere da Asec, qualora esteso anche alle altre partecipate (Azienda metropolitana trasporti, Azienda municipale trasporti, Catania Multiservizi Spa, Sostare Srl, Sidra Spa, etc), tutte titolari di crediti di ben maggiore entità, finirebbe per comportare il default dell’amministrazione comunale”. “Il rimedio – conclude Santonocito – a tali impellenti richieste, non potrebbe essere che quello previsto dall’articolo 244 e seguenti del Testo unico enti locali”. Cioè la dichiarazione dello stato di dissesto finanziario. E non è poco se lo dice il ragioniere generale.