CATANIA – Oltre 60 milioni. È quanto dovrà pagare il Comune di Catania condannato dalla Corte europea dei Diritti dell’uomo. Che ha pubblicato la sentenza a definizione del giudizio promosso nel 2023 dallo studio legale Ontier Italia per conto di Banca Sistema.
Azione volta ad “accertare la violazione della Convenzione per la salvaguardia dei diritti dell’uomo. E delle libertà fondamentali” a proposito “dell’inadempimento da parte di un ente territoriale in dissesto”, il Comune di Catania “alle obbligazioni di pagamento riconosciute in provvedimenti giudiziari definitivi e risalenti nel tempo, ottenuti per un ammontare di oltre 61 milioni di capitale” – si legge in un comunicato della Banca. Una somma alla quale aggiungere oltre 43 milioni di interessi e le spese legali.
L’impatto sul bilancio
Una tegola di oltre 100 milioni sulla testa di Palazzo degli Elefanti. Sul quale pende ancora il dissesto, di fatto ancora in atto fino a quando l’Organismo straordinario di liquidazione non restituirà al Comune la massa passiva residua.
Ma che non avrà conseguenze sul bilancio, non adesso quanto meno, quanto piuttosto il contrario. È quanto assicura l’assessore al Bilancio, Giuseppe Marletta. “Banca Sistema ci aveva detto di aver presentato ricorso – afferma – per cui questa sentenza non ci sorprende”.
“E non la vediamo – continua Marletta – come notizia negativa perché l’istituto di credito verrà pagato dallo Stato che poi, ovviamente, si rivarrà su di noi. Non so come affronteremo immediatamente la questione – ammette l’assessore -. Ma è chiaro che sanare un debito con lo Stato, che tra l’altro è stato condannato, è diverso che farlo con un privato, che non ha voluto accordarsi”.
La sentenza
Con la sentenza la Corte ha infatti espressamente dichiarato “che lo Stato convenuto, entro tre mesi, deve garantire con misure adeguate l’esecuzione dei provvedimenti giudiziari interni ancora pendenti” – si legge ancora. “Sulla base della normativa nazionale, lo Stato italiano, una volta effettuato il pagamento in favore della Banca, potrà agire in rivalsa nei confronti del debitore originario”.
“Noi sapevamo del ricorso e abbiamo accantonato delle somme per Banca Sistema e per gli altri debiti che l’Osl ci lascerà – prosegue il rappresentante della giunta Trantino -. Questa partita adesso ce la giocheremo con lo Stato, ma dalla rendicontazione dell’Osl questo debito verrà estromesso”.
Insomma, il debito uscirebbe dalla porta della massa passiva dell’Osl per poi rientrare dalla finestra. Chissà in quale forma e per quale durata, ma questo basterebbe a non mandare nuovamente in dissesto il Comune di Catania. “Non ci sarà un nuovo dissesto dipendente da questa vicenda – assicura Marletta. Lo Stato non ci metterà in mora pretendendo subito le somme. Non si sa neanche se farà ricorso”.

