COMISO (RG) – Il comune di Comiso ha chiesto il riconoscimento della “Pagoda della Pace” e del tempio buddista annesso come bene storico monumentale da sottoporre a vincolo da parte della Sovrintendenza. La richiesta è già stata presentata.
Schembari: “È il primo passo per tutelare il monumento”
“Questo tipo di procedura e di riconoscimento – ha spiegato il sindaco Maria Rita Schembari – apre la strada a successivi interventi da parte del comune. Il vincolo che potrebbe essere apposto su questo bene ci permetterebbe di avviare azioni successive, come, ad esempio, la realizzazione di una strada pubblica per accedervi. Per l’ente pubblico è il primo passo necessario per tutelare adeguatamente un monumento come questo”.
Il monaco buddista Gyosho Morishita
La pagoda della pace è stata realizzata dal monaco buddista Gyosho Morishita nel 1998, qualche anno dopo la struttura venne completata con la realizzazione del tempio. Ancora oggi Morishita vive in un alloggio all’interno del tempio. Il monaco Gyosho Morishita, di nazionalità giapponese, è membro della Nipponzan Myohoji: è arrivato a Comiso da Vienna quarant’anni fa, negli anni 80, insieme alle migliaia di pacifisti che manifestavano per la pace, contro i missili Cruise installati nella base Nato. Negli anni 90 si spostò nella collina di Canicarao per realizzare dapprima una capanna e un tempio provvisorio.
Nel 1998 venne inaugurata la “Pagoda della Pace” e subito dopo venne realizzato il tempio buddista. Dagli anni 80 la presenza di Morishita è una costante a Comiso. Tutte le mattine il monaco scendeva in città per pregare con il mantra “Namu myo ho ren ge kyo”, frase e preguiera di pace che significa “pace, grazie, lode, benvenuto”. Si fermava davanti alle chiese per rendere omaggio e alle 12 il rito si concludeva davanti al municipio. Nel tempio Morishita prega alle 4,30 del mattino e il pomeriggio dalle 17 alle 18, spesso accompagnato da alcuni pellegrini.