Certi argomenti potevano essere trattati davanti a poche, pochisime persone. Bisognava avere dimostrato di sapere preservare alcune delicate confidenze. Una di queste sarebbe stato l’appoggio elettorale a due candidati d’eccezione. “L’affiliazione dell’indagato (Antonio Sorbera ndr) e la fiducia nella stesso riposta dall’Aiello (Vincenzo, considerato il capo clan ndr) – scrivono i pubblici ministeri nella misura cautelare – risulta anche dal fatto che egli è stato messo a conoscenza dell’impegno dell’ organizzazione a favore dei fratelli Raffaele ed Angelo Lombardo (nella foto), in occasione di competizioni elettorali, nelle quali, a giudicare dalle parole del Sorbera, egli era stato direttamente coinvolto”.
Ecco le le parole intercettate dalle microspie il 25 maggio del 2008. “Con Raffaele ora non ci si può parlare…”, dice il geologo Barbagallo a Sorbera che rispondeva: “intantu acchianau (nel senso che e stato eletto, ndr) Questo pezzo di merda di Berlusconi… “. E Barbagallo rilancia: “… Non ci si può parlare! con Angelo macari e macari (nel senso che c’e la possibilita, ndr) … ma con Raffaele…”.
Alla conversazione partecipa anche Carmelo Finocchiaro, anche lui finito in cella che constata il peso politico del governatore: “.. intanto siede al tavolo di Berlusconi, l’altro giorno …”. Sorbera pronuncia la parola “Mpa”… poi passa a parlare di arance per riprendere il filo del discorso poco dopo: “Ma li ha voluti, i voti li ha voluti Giovanni e qualche cosa anche qualche.. a livello .. non è che stiamo domandando cose”. E Barbagallo conclude, quasi ribadendo di vantare una sorta di titolo di credito per l’appoggio elettorale garantito ai Lombardo in passato: “.. con Angelo si può parlare… li deve ringraziare questi che gli hanno dato i voti, prende e ci vanno…”.