PALERMO – Polemiche, proteste e l’annuncio di decine di ricorsi dopo la prova scritta del concorso per 33 assistenti sociali a Palermo e a Monreale.
Tantissimi i candidati che segnalano presunte irregolarità durante l’esame, che si è svolto nei locali dell’edificio 19 dell’Università di Palermo il 6 novembre. Una prova a cui si sono presentati in 635, per 30 posti a tempo pieno e indeterminato nel capoluogo e tre nella cittadina normanna.
Le materie indicate nel bando
Il test prevedeva quaranta domande su materie specifiche precisate dal bando pubblicato a giugno, ovvero principi e fondamenti del servizio sociale, psicologia di comunità, pedagogia generale, elementi di diritto pubblico, diritto amministrativo e diritto degli enti locali. Per accedere agli orali – che partono il 22 novembre – bisognava rispondere in modo esatto ad almeno ventotto quesiti, ma alcuni di questi avrebbero colto alla sprovvista i candidati.
“Domande non pertinenti”
“Molti di noi non sono rientrati nella graduatoria per lo step successivo, perché quelle domande non riguardavano la psicologia di comunità, ma la psicologia sociale, una materia ben diversa e non indicata dal bando – spiega Carmelo Mancuso -. Il test poneva domande su esperimenti e casi specifici che ci hanno trovato impreparati. Questa anomalia ci è stata confermata con un parere tecnico che presenteremo agli avvocati a cui ci siamo rivolti”.
“Cellulari e smartwatch, nessun controllo”
Ma non finisce qui, perché le presunte irregolarità sarebbero emerse sin da subito: “Ho 51 anni e ho partecipato a diversi concorsi – prosegue Mancuso -. Non mi era mai capitato che la prova iniziasse con tre ore di ritardo, che in commissione non ci fosse un assistente sociale o che non venissero fatti i controlli per accertare o meno l’utilizzo di cellulari. Alcuni candidati sono infatti stati sorpresi con smartwatch e telefonini a portata di mano che sono stati ritirati, ma soltanto dopo un’ora l’inizio della prova”.
Il racconto dei candidati descrive un susseguirsi di ulteriori e presunte irregolarità: “Sempre in base alla mia esperienza – prosegue ancora – non era mai successo che al termine della prova scritta mi venisse chiesto di non chiudere il plico, quindi di non sigillarlo E’ stato apposto un codice a barre adesivo e presumibilmente removibile. Ci è stato chiesto poi di mettere a verbale la serie di anomalie che abbiamo riscontrato, ma sui documenti ufficiali della commissione non appare nulla di tutto ciò. Sono pronto ad accettare di non essere rientrato in graduatoria, ma solo se le regole sono corrette. Per questo ci auguriamo che questo concorso venga sospeso in autotutela”.
“Delusione enorme”
Un’altra candidata chiede l’annullamento del concorso organizzato dalla Seletek s.r.l: “Non è stato corretto essere valutati con la prova che si è stata sottoposta – dice Eliana Manzella, 41 anni, fuori graduatoria per due punti -. C’erano domande di psicologia sociale, materia che chi lavora nel nostro settore non è tenuto a conoscere. Da troppo tempo a Palermo non c’era un concorso del genere, le aspettative erano alte, ma la delusione è stata enorme”.
“Di fatto – aggunge – non c’era una sola domanda per assistenti sociali, non sappiamo nemmeno se in commissione ci fosse una figura che provenisse dal settore: nella mia aula c’erano due dipendenti di UniPa che sorvegliavano. Inoltre – prosegue – chi è stato sorpreso con smartwatch o cellulare, non è stato escluso, come era invece previsto dal bando”.
Interrogazione al sindaco
“Al termine della prova – precisa Manzella – ho manifestato le mie perplessità e alcuni colleghi hanno messo a verbale tutto, ma confermo che delle nostre segnalazioni non c’è attualmente traccia”. Nel frattempo, la consigliera comunale del Movimento 5 Stelle, Concetta Amella, ha presentato un’interrogazione ufficiale al sindaco di Palermo, Roberto Lagalla, per fare chiarezza sulla vicenda ed effettuare le opportune verifiche.
“Una vicenda a dire poco strana quella che ha segnato le modalità di selezione all’ultimo concorso per 33 assistenti sociale bandito dai Comuni di Palermo e Monreale – dichiara Amella -. E sulla quale adesso è giusto avere chiarimenti dall’amministrazione. Come è già stato segnalato da molte persone che hanno partecipato alla prova scritta svoltasi il 6 novembre, la metà dei quesiti somministrati erano eccessivamente sbilanciati su materie sul profilo psicologico, nello specifico la psicologia della comunità, la pedagogia, ma non sono state invece per nulla centrati sui principi e i fondamenti del servizio sociale, la metodologia del servizio sociale, la politica sociale o altro”.
“E senza la presenza, nella commissione giudicatrice, di un assistente sociale, ma soltanto di funzionari dei Comuni e docenti universitari. Per non parlare poi dell”uso degli smartphone o smartwach da parte di alcuni candidati, sebbene fossero stati ritirati. Chiediamo pertanto al sindaco Lagalla di chiarire se fosse a conoscenza di queste modalità e, soprattutto, di far luce sui criteri di selezione della società esterna incaricata di predisporre e correggere le prove scritte. Inoltre, in considerazione delle segnalazioni ricevute, domandiamo se l’Amministrazione intenda aprire un’indagine interna per verificare eventuali responsabilità e, qualora le anomalie siano confermate, valutare l’annullamento della prova scritta”, conclude.