PALERMO – Sembrava una scalata impossibile, ma il fiume Oreto è arrivato in cima. A mezzanotte di oggi, 1 dicembre, si sono chiuse le votazioni valide per aggiudicarsi il primato nel concorso “I luoghi del cuore”, indetto dal Fai (Fondo ambiente italiano) con l’obbiettivo di censire e premiare i punti d’interesse del nostro Paese che rischiano di essere dimenticati. E 58.281 votanti non hanno dimenticato il principale fiume del capoluogo siciliano.
Primo posto per distacco, con il secondo classificato, le “Terme Alte” di Porretta Terme, Bologna, a 47.735 voti; terzo posto per il Monte Pisano, area naturale di Calci – Vicopisano, Pisa. Promossa a ritmo battente sui social network dal comitato “Salviamo l’Oreto”, la conquista del primo posto non è mai stata facile: solo il 23 novembre scorso il fiume palermitano era terzo, con oltre diciassettemila voti in meno di quelli attuali. Poi lo sprint finale, con una campagna elettorale degna dei politici più acclamati: dalla iena Cristiano Pasca, all’attrice Teresa Mannino, al comico Chris Clun, molti dei palermitani più in vista si sono spesi sui social per l’Oreto. E oggi il fiume è quasi pronto per aggiudicarsi i 50mila euro destinati al primo premio dal Fai, ma anche i 5.000 euro aggiuntivi per i luoghi con almeno 50mila voti. “Quasi” perché i risultati non sono ancora ufficiali, con la classifica definitiva che verrà annunciata a febbraio 2019.
Lungo circa 20 chilometri e con un bacino che abbraccia Palermo, Altofonte e Monreale, negli anni recenti il fiume Oreto ha visto alternarsi lo sdegno della cittadinanza, per le condizioni di salute del suo intero ecosistema, all’indifferenza generale di fronte a scempi naturalistici e crimini ambientali. Nonostante il Fai rilevi che “anche nei mesi più caldi conserva un deflusso sufficiente per la presenza di molte sorgive lungo il proprio corso e per la ricchezza della falda che lo alimenta”, l’Oreto soffre da tempo. Così, tra discariche abusive, condizioni igienico sanitarie insostenibili, detriti e degrado di flora e fauna, si era fatta strada la forte intenzione di reagire. Ci hanno creduto i comitati promotori della campagna, “Salviamo l’Oreto” e “Monreale per il fiume Oreto”, a cui ora si uniscono gli oltre 58mila votanti.
Diversi e attrattivi i progetti che potrebbero usufruire dei finanziamenti Fai, qualora a febbraio venisse confermata la vittoria; al momento quelli che godono di maggior consenso sono mirati alla realizzazione di parchi urbani, in grado di dare un benessere stabile al fiume ma anche un ritorno economico e culturale alla città di Palermo. Si attende dunque febbraio 2019 e poi, se tutto andrà bene, sarà tempo di sedersi a un tavolo e ragionare. Ma ciò che sembra mettere tutti d’accordo è che il fiume Oreto appartiene ai palermitani. Di nuovo.