PALERMO – “Ridurre la Tari per le utenze commerciali in misura proporzionale ai giorni di chiusura obbligata”. Patrizia Di Dio, presidente di Confcommercio Palermo, ha scritto al sindaco di Palermo, all’assessore alle attività produttive, al presidente e ai capigruppo del Consiglio comunale chiedendo che venga immediatamente recepita la delibera 158/2020 dell’Arera, l’autorità di regolazione per energia reti e ambiente, che nella riunione del 5 maggio ha stabilito che i Comuni dovranno applicare lo sconto alla quota variabile della tariffa, che misura l’utilizzo effettivo del servizio.
Toccherà al Comune individuare i giorni di “chiusura obbligata” per le utenze non domestiche, rappresentate da tutte le attività interessate dai diversi Dpcm emanati per il Covid-19 e applicare il conseguente “fattore di correzione” che porterà a una diminuzione del costo della Tari senza alcuna istanza da parte delle imprese.
“Il principio – spiega Patrizia Di Dio – è quello del ‘chi inquina paga’, le imprese commerciali non possono pagare per un servizio che non è stato erogato. La settimana prima della delibera Arera, il Consiglio comunale aveva adottato una delibera – della quale abbiamo apprezzato la logica – con cui veniva previsto il differimento al 31 maggio del termine per il versamento della prima rata della Tari, con la possibilità di un ulteriore differimento al 15 luglio subordinata ad una specifica richiesta del contribuente attestante una oggettiva difficoltà economico – finanziaria. Adesso, alla luce della delibera Arera, il Comune dovrà predisporre le nuove cartelle, prevedendo la necessaria decurtazione del costo per le attività commerciali che hanno avuto imposta la chiusura”.