PALERMO – Nel giorno in cui la giunta gli conferma la piena fiducia e all’unanimità gli assegna il mandato di guidare per altri tre anni Confindustria Sicilia, nel giorno in cui l’associazione degli industriali scende in campo in difesa degli imprenditori “vessati dal sistema bancario”, Antonello Montante “striglia” la politica: “Se i partiti sono convinti di andare avanti in questo modo solo per fare una guerra infinita, se non ci sono le condizioni per lavorare, allora si vada subito a votare. Non abbiano paura. Si riuniscano i capigruppo e se hanno le palle si vada subito al voto, senza chiacchiere, senza buttare fango, senza comunicati stampa”.
Un monito duro che tira in ballo anche l’Assemblea regionale: “Si assumano la responsabilità senza fare troppi calcoli sui 20 deputati che si perderanno dalla prossima legislatura”. Montante taglia corto quando qualcuno gli ricorda la posizione dell’ex assessore Nicolò Marino (dalle colonne del nostro giornale Marino parlò dell’ingerenza di Confindustria sul governo regionale ndr): “Confindustria potere forte? Altro che, siamo il potere debole. Confindustria non insegue nessuno, non dà ruolo a nessuno. Noi possiamo dare solo le indicazioni che arrivano dalla nostra base”. Perché, Montante lo ribadisce con voce energica, all’associazione interessano altri temi: “Nessuno vuole investire in Sicilia, tutti hanno paura di tutto e tutti: hanno paura della mafia, della burocrazia e anche dei giornalisti. L’imprenditore serio che vuole investire non vuole i riflettori accesi”.
Ed è proprio in difesa degli associati che Confindustria ha deciso di scende in campo, a “gamba tesa” dice Montante, al fianco degli imprenditori “palesemente vessati dal sistema bancario”. Ed è pronta ad mettere a disposizione un apposito ufficio legale. La decisione è stata deliberata dalla giunta di Confindustria Sicilia e per il confermato presidente ha lo spessore della svolta etica di qualche anno fa. “Non è una dichiarazione di guerra alle banche – afferma Montante – ma una scelta per tutelare le imprese. Ci sono tanti imprenditori affidabili che rischiano di fallire per mancanza di ossigeno da parte delle banche. La nostra è una iniziativa dura e coraggiosa, la prima in Italia”.
La decisione segue l’entrata in vigore del rating di legalità che impone alle banche nel processo di istruttoria di ridurre i costi e i tempi di erogazione dei finanziamenti per quelle imprese già valutate positivamente dall’Antitrust. “In un rapporto di leale collaborazione con il sistema bancario – spiega Montante – è necessario far emergere tutte quelle situazioni che per un eccesso di discrezionalità rischiano di portare al fallimento le imprese. Oggi più che mai l’accesso al credito rappresenta uno snodo fondamentale per la sopravvivenza del sistema economico. Per questo Confindustria Sicilia sta agendo affinché le imprese possano muoversi all’interno di un sistema di regole chiaro e trasparente. E’ evidente però che tutto ciò necessita di una collaborazione del sistema imprenditoriale chiamato a far emergere le criticità in modo tempestivo”.
Infine, un affondo anche sul tema dei crediti vantati dagli imprenditori nei confronti della pubblica amministrazione: “I debiti si pagano, è una cosa indecente. Bisogna capire che di mezzo ci vanno i lavoratori”.