Un’azienda di costruzioni a Palermo, una villa con terreno da 1.300 metri quadri a Partinico e una lussuosa villa di tre piani con piscina e tre mila metri quadrati di terreno a Baida, quartiere a monte di Palermo. Sono i beni sequestrati a Girolamo Buscemi, uomo d’onore della famiglia di Passo di Rigano a Palermo. Il suo arresto risale al 2002 e i beni, allora sequestrati, sono stati oggi confiscati dalla sezione misure di prevenzione del tribunale di Palermo, per un valore complessivo di 2 milioni di euro.
Dalle indagini è emerso che Buscemi interveniva nell’aggiudicazione di subappaltia favore delle imprese “amiche” dei boss e a loro riconducibili oltre ad aver mantenuto i rapporti con diversi esponenti mafiosi per la gestione degli appalti pubblici. Il lavoro della procura e del Ros dei carabinieri di Palermo porterà all’operazione “Ghiaccio” con 40 ordini di custodia cautelare e nuovi filoni di indagine. In quell’occasione fu, infatti, ‘decapitato’ il mandamento mafioso di Brancaccio e le intercettazioni in casa del boss-medico Giuseppe Guttadauro consentirono di costruire una mappa aggiornata dell’organigramma di Cosa nostra a Palermo. E’ la stessa indagine che darà il via alla “caccia alle talpe” della procura di Palermo.
Per Buscemi, infine, è stato disposta la sorveglianza speciale con obbligo di soggiorno nel comune di residenza per tre anni.