PALERMO – Una Regione a rischio paralisi. “Colpa” del patto di stabilità, il cui limite si avvicina sempre di più. E che già adesso non consente a tutti gli assessorati di sbloccare tutte le spese previste. Nessun “rischio stipendi”, però, assicurano dall’assessorato all’Economia e nessun pericolo di rallentamento della spesa europea.
“Le richieste giunte dai singoli assessorati – spiega il ragionere generale Salvatore Sammartano – sono superiori a quelle previste dal vincolo. Ma ovviamente, le spese vanno valutate singolarmente e vanno anche stabilite alcune priorità”.
E le priorità sono quelle, appunto: stipendi e compartecipazione alla spesa europea. “Per la quota di compartecipazione che spetta alla Sicilia – aggiunge Sammartano – ci servono circa 210 milioni. E quelli verranno ovviamente assicurati e utilizzati per la spesa, che non si può fermare”. Poi, una parte andrà anche ai Comuni dell’Isola. Una “fetta” di quello che è l’effettivo bisogno degli enti locali, cioè circa mezzo miliardo.
“Al momento – spiega sempre Sammartano – alla Funzione pubblica dispongono di una quarantina di milioni per i Comuni, ai quali ne aggiungeremo altri 80 milioni. Quel fabbisogno da mezzo miliardo è relativo sia ai residui dell’anno scorso che alla spesa per il 2015. E’ normale che, avendo assicurato quest’anno parte della spesa del 2014, qualche pagamento possa slittare. Ma con questi soldi dovrebbero essere assicurati anche gli stipendi dei precari”.
Intanto, dagli assessorati piovono una serie di richieste. Dalla Formazione, ad esempio, ecco la richiesta di sblocco dei fondi per Ersu e scuole, dal Territorio l’allarme sul blocco dell’attività dell’Arpa, mentre dalle Infrastrutture il rischio che si fermino le spese destinate alle autolinee private. “Dovremo fare delle scelte – conclude Sammartano – ma non parliamo di allarme: alcuni di quei contributi verrebbero semplicemente posticipati di qualche mese. E in ogni caso, verranno garantiti tutti gli stipendi”.