05 Dicembre 2014, 15:36
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CATANIA – Oggi in Consiglio Comunale ho preso atto che il Regolamento per l’elezione del consigliere aggiunto (in rappresentanza dei cittadini extracomunitari che vivono in città), approvato dalla passata amministrazione, prevede che il Consigliere Aggiunto, dopo essere stato eletto, debba essere sottoposto ad un vero e proprio “esame” da parte di una commissione tecnica per valutare se conosce adeguatamente i principi fondamentali della Costituzione e dello Statuto Siciliano.
Mettiamo in chiaro una cosa: trovo pienamente condivisibile che chiunque (italiano o straniero) viva nel nostro paese, specialmente se svolge funzioni “istituzionali”, non possa non conoscere la Costituzione e i principi fondamentali ai quali si ispira il nostro ordinamento. Ma proprio questi principi, ed in particolar modo il principio di uguaglianza, ci impongono di non discriminare le persone sulla base della loro nazionalità.
Tutti i consiglieri giurano di adempiere il proprio mandato nel rispetto dei principi della nostra Costituzione, quindi se qualcuno propone di “mettere le pagelle alla democrazia”, bisogna avere il coraggio di mettersi in gioco in prima persona. Per questo motivo, volontariamente, scelgo di farmi esaminare anche io, insieme al Consigliere Aggiunto, dalla Commissione imposta dal regolamento.
Conoscere, servire e amare la nostra Costituzione è un sacro dovere di tutti coloro che vivono in Italia. Soprattutto di chi decide di impegnarsi in politica.
Anche il consigliere del Pd Niccolò Notarbartolo contesta la scelta. “Il regolamento così come è – afferma – è chiaramente discriminatorio e va modiificato. Anche perché nessuno di noi si è sottoposto ad alcun esame”.
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05 Dicembre 2014, 15:36