Folla per Conte al Borgo e Ballarò: "Chi dà il pane merita il voto" - Live Sicilia

Folla per Conte al Borgo e Ballarò: “Chi dà il pane merita il voto”

Bagno di folla per il leader del M5s nel popolare rione del capoluogo. Con lui il candidato sindaco Franco Miceli
PALERMO
di
4 min di lettura

PALERMO – “Salutiamo il papà del reddito di cittadinanza”, “chi dà il pane merita il voto”. E ancora: “una statua d’oro ti devono fare, devi fare il presidente della Repubblica”: così la gente del quartiere del Borgo Vecchio, nel centro di Palermo, ha accolto il leader del M5s Giuseppe Conte, che sta incontrando come aveva promesso quando era premier nella sua visita in città alcuni imprenditori che hanno denunciato il racket delle estorsioni.

Una donna gli porta una bottiglietta di acqua tonica, Conte ringrazia mentre la gente lo circonda e urla il suo nome. Con Conte c’è Franco Miceli, candidato sindaco per il centrosinistra a Palermo e ci sono i dirigenti locali del Movimento: per il leader del M5s passeggiata tra i vicoli del Borgo. È la prima tappa della seconda giornata a Palermo per l’ex premier.

“Non vi lasciamo soli. Teniamo la mafia lontana dalle imprese – ha detto Conte, incontrando Giuseppe Piraino, imprenditore edile che ha denunciato la mafia -. Lavoriamo con una squadra di tecnici per risolvere i problemi che denunciate e supportarvi. Le mie non sono promesse, sono impegni”.

“Conte ci ha ascoltato – ha affermato Piraino – e ha preso con noi l’impegno a sostenerci. Chiediamo lo sblocco dei bonus edilizi accatastati nei nostri cassetti fiscali, altrimenti gli imprenditori finiscono in mano all’usura e alla mafia”.

Conte, a margine della sua visita nel popolare rione palermitano ha commentato anche l’accordo Ue sul salario minimo. “Anche l’Europa abbraccia la riforma del salario minimo – ha detto ai giornalisti presenti -. La cosa bella è che in Italia quando si tratta di seguire le ricette dell’autorità tutti a emulare la Ue, adesso voglio vedere se la seguiranno anche sul salario minimo”.

E tornando al reddito di cittadinanza Conte ha ricordato che “Draghi quando ha ricevuto il nostro sostegno al governo ha detto che condivideva il reddito di cittadinanza e credo che il premier si renda conto che la tenuta e la coesione sociale sono dei valori essenziali in un sistema democratico. Sarebbe grave non presidiare questa misura di protezione sociale”.

“Dal tribunale di Napoli mi aspetto che verifichi il nostro operato, che è pienamente legittimo, che si vada avanti in questa controversia e che si possa accertare che stiamo compiendo un legittimo percorso politico e anche giuridico – ha concluso il leader del M5S rispondendo alle domande dei cronisti sulle attese rispetto all’udienza di oggi del Tribunale di Napoli sul ricorso contro il nuovo statuto del Movimento e il voto che sancì la leadership dell’ex premier -“.

Abbracci, strette di mano, urla e “abbanniate” (incitazioni) per Giuseppe Conte anche a Ballarò. Il mercato storico di Palermo accoglie con molto calore il leader del M5s, che passeggia in un bagno di folla e si ferma di continuo nelle bancarelle.

“Sono qui a Ballarò per ascoltare tutti, la popolazione che spesso non viene sentita, quelli che di solito non contano e anche quelli che si trovano in difficoltà economica”, dice Conte. “Sei bellissimo”, gli urla una donna. Conte non si sottrae alla gente. E soprattutto al tradizionale cibo da strada palermitano. L’ex premier assaggia di tutto. Comincia con mezza arancina appena arrivato al mercato da porta Sant’Agata, dove le persone lo attendono riservandogli applausi.

Attorniato dai suoi e dalla Digos, Conte passeggia lungo tutto il mercato. “Noi non possiamo girare la testa dall’altra parte – afferma Conte -. Una politica che lo fa, soprattutto nei momenti di massima difficoltà economica, è una politica che ha fallito il suo scopo”.

Gli offrono qualsiasi cosa. E Conte non si tira indietro. Gusta le stigghiola (interiora di agnello alla brace), mangia qualche granfia di polpo bollito, pezzi di formaggio, panelle (frittelle di ceci) e crocchette. Un fruttivendolo gli porge delle ciliegie, lui gradisce. Abbraccia le persone.

“Sii u megghiu (sei il meglio…)”, gli urla un ambulante che nel bancone ha pistacchi, mandorle e noci. “Ti ficiru i scarpi (ti hanno fatto le scarpe)… ma ci pensiamo noi a votare 5stelle”, grida un altro venditore. Fa caldo, al mercato. Oltre trenta gradi. Ma Conte appare a suo agio. Si concede ai selfie, parla con fruttivendoli, pescivendoli. Ballarò manifesta il suo affetto ed entusiasmo all’ex premier, tanta folla fa tornare in mente, a qualcuno, il primo Berlusconi, che quando arrivava a Palermo veniva osannato.

Conte poi visita l’ex questura Duomo, spazio abbandonato e preso in mano dal comitato cittadino “Sos Ballarò”. Si tratta dell’area dove operava la squadra “Catturandi”, quel gruppo di poliziotti che si occupò, negli anni ’90 e negli anni 2000, della ricerca dei latitanti mafiosi e che contribuì alla cattura di importanti boss tra i quali Giovanni Brusca, Bernardo Provenzano, Salvatore Lo Piccolo e Gianni Nicchi. “Un segnale importante di aggregazione, una dimostrazione concreta di attenzione alle esigenze di quartieri più in difficoltà di Palermo: un progetto che va nella direzione giusta – ha detto Conte -. Il compito della politica deve essere quello di dare risposte alle esigenze dei cittadini. Qui a Palermo il M5S si impegnerà per queste cose, insieme a Franco Miceli. Perché abbiamo un’idea di programma, un’idea di giustizia sociale, legalità e vicinanza alle persone”. Poi il pranzo a Moltivolti, impresa sociale e luogo simbolo dell’integrazione a Palermo.


Partecipa al dibattito: commenta questo articolo

Segui LiveSicilia sui social


Ricevi le nostre ultime notizie da Google News: clicca su SEGUICI, poi nella nuova schermata clicca sul pulsante con la stella!
SEGUICI