Occupato il teatro Massimo| e aggredito il direttore - Live Sicilia

Occupato il teatro Massimo| e aggredito il direttore

"Ci dispiace che ci sia qualcuno che si è fatto male. Da quello che so è stata una reazione da parte dei ragazzi ad un'aggressione da parte del dipendente del Massimo". Così Giorgio Martinico, studente di Lettere e coordinatore della protesta degli universitari, commenta il tafferuglio scoppiato quando è stato occupato il teatro Massimo di Palermo. "Mentre entravamo lui ha cercato di chiudere le porte dicendoci che mandavamo a monte la prima dello spettacolo - prosegue - Gli abbiamo spiegato che nostra era una protesta pacifica e poi c'é stata una piccola colluttazione, ma nulla di più. Non bisogna strumentalizzare gli incidenti"
Studenti in protesta
di
4 min di lettura

Ecco la cronaca della giornata.

17.15 “Ci dispiace che ci sia qualcuno che si è fatto male. Da quello che so è stata una reazione da parte dei ragazzi ad un’aggressione da parte del dipendente del Massimo”. Così Giorgio Martinico, studente di Lettere e coordinatore della protesta degli universitari, commenta il tafferuglio scoppiato quando è stato occupato il teatro Massimo di Palermo. “Mentre entravamo lui ha cercato di chiudere le porte dicendoci che mandavamo a monte la prima dello spettacolo – prosegue – Gli abbiamo spiegato che nostra era una protesta pacifica e poi c’é stata una piccola colluttazione, ma nulla di più. Non bisogna strumentalizzare gli incidenti”.

15.55 Il direttore dei servizi di sala del Teatro Massimo di Palermo, Alfredo Giordano di 59 anni, è stato aggredito con pugni e calci da un gruppo di 3-4 persone durante l’irruzione degli studenti, che stamattina hanno occupato il teatro per protesta contro la riforma Gelmini. L’uomo, sanguinante al naso e con gli occhiali rotti, è stato trasportato al pronto soccorso dell’ospedale Villa Sofia. L’aggressione è avvenuta intorno all’una, mentre in teatro erano in corso le prove generali dell’opera “La fanciulla del West”. Al momento dell’irruzione degli studenti in sala c’erano circa 150 persone tra musicisti e coristi. Giordano racconta di essere stato aggredito dopo avere spiegato ai ragazzi che l’occupazione avrebbe interrotto le prove. “Mi hanno spintonato, preso a pugni, strappato la giacca – dice il direttore di sala – Avevo chiesto con garbo di lasciare la sala perché interrompere le prove poteva mettere a rischio la prima. Mi hanno rotto gli occhiali, ho contusioni sul volto e sul naso. Domani andrò alla Digos”.

14.45 Gli studenti universitari e delle scuole superiori di Palermo hanno abbandonato il teatro Massimo che avevano occupato. Prima di uscire, assieme al coro del teatro, hanno intonato “Và pensiero” e sono stati applauditi dagli attori che stavano provando ‘La fanciulla del west’. Nel pomeriggio, gli studenti torneranno nuovamente per le strade per protestare contro la riforma dell’università messa a punto dal ministro Maria Stella Gelmini.

Circa tremila studenti che stavano manifestando per le strade di Palermo contro la riforma Gelmini hanno occupato all’improvviso il Teatro Massimo, uno dei più grandi d’ Europa. I manifestanti sono entrati all’interno del Teatro, la cui biglietteria era aperta, invadendo la platea e salendo sul palco del tempio della lirica.
Alla protesta stanno partecipando sia gli alunni di alcuni istituti superiori della città sia gli studenti universitari
che già questa mattina avevano occupato simbolicamente l’aula magna della facoltà di Ingegneria dove si stava svolgendo la cerimonia di consegna del Premio per l’innovazione 2010.

Prima di occupare il teatro ci sono stati momenti di tensione e qualche tafferuglio tra gli studenti e gli addetti alla sicurezza dell’ente lirico, che avevano tentato di impedire l’ingresso dei ragazzi in platea. I manifestanti hanno interrotto le prove generali dell’opera La fanciulla del West, salendo sul palco e intonando “Bella ciao”.

Gli studenti di lettere intitoleranno un’aula della facoltà a Norman Zarcone, il dottorando che si è suicidato 2 mesi fa, poi andranno a Ingegneria dove vengono premiate le migliori idee sull’innovazione e dove sono attesi il presidente del Senato, Renato Schifani; il presidente della Regione, Raffaele Lombardo; il sindaco di Palermo, Diego Cammarata.
Intanto, per paura di superare il tetto delle assenze (fissato a 50 giorni), gli studenti di alcune scuole come il Cannizzaro ed il Meli hanno deciso di disoccupare gli istituti. Già da mercoledì, invece, sono riprese le lezioni nello scientifico Galilei. Ancora in agitazione una trentina di istituti. Sul fronte universitario, invece, sono occupate lettere, giurisprudenza, alcune aule di medicina, la facoltà di scienze matematiche, architettuta, agraria e l’Accademia di belle arti. Per la prossima settimana si prevedono altre manifestazioni in piazza con il blocco del traffico.

Questa mattina centinaia di studenti hanno occupato piazza Castelnuovo, all’incrocio con via Ruggero Settimo, organizzando un sit-in di protesta e bloccando il traffico in tutta la zona. Successivamente il corteo formato da circa duemila studenti universitari sta paralizzando il traffico per le vie del centro di Palermo. Auto ferme in piazza Indipendenza e corso Vittorio Emanuele, davanti alla Cattedrale. I ragazzi, che protestano contro la riforma Gelmini, hanno intenzione di fermare le principali arterie della città. Sentendo i cori dei ragazzi, molti negozianti sono usciti battendo le mani e la gente si è affacciata ai balconi. Il corteo è formato dagli studenti di Lettere, Agraria, Architettura, Medicina, Giurisprudenza e l’accademia di Belle arti.

Prima hanno manifestato con cori e striscioni davanti alla facoltà di Ingegneria dove era atteso, tra gli altri, il presidente del Senato Renato Schifani che doveva partecipare alla consegna del Premio nazionale per l’innovazione 2010. Poi hanno invaso l’aula magna, interrompendo la cerimonia che si stava svolgendo alla presenza del rettore dell’ateneo, Roberto Lagalla. Protagonisti della protesta circa mille studenti palermitani delle facoltà di Lettere, Agraria, Scienze Matematiche, Agricoltura e dell’Accademia di Belle Arti. “Oltre a Schifani erano attesi anche il governatore Raffaele Lombardo e il sindaco Diego Cammarata – dice Giorgio Martinico, della facoltà di Lettere – ma non sono arrivati perché hanno paura delle nostre azioni e delle nostre parole”.
Dopo avere occupato simbolicamente l’aula con i loro striscioni gli studenti sono poi usciti dalla facoltà e adesso stanno attraversando in corteo la cittadella universitaria.


Partecipa al dibattito: commenta questo articolo

Segui LiveSicilia sui social


Ricevi le nostre ultime notizie da Google News: clicca su SEGUICI, poi nella nuova schermata clicca sul pulsante con la stella!
SEGUICI