PALERMO – L’Esa, ente di sviluppo agricolo, è stato condannato a corrispondere a 92 lavoratori una somma pari a 12 mensilità per ciascuno di loro, come risarcimento del “danno comunitario” per l’abusivo ricorso da parte dell’ente al contratto di lavoro a termine. Ne dà notizia la Cgil.
La sentenza giunge dopo un percorso giudiziario, patrocinato dalla Flai Cgil regionale, iniziato sette anni fa sul ricorso promosso dall’avvocato Pietro Vizzini e quattro gradi giudizio.
La sezione del lavoro di Palermo
Ad emetterla la Corte di appello-sezione lavoro di Palermo, “che si è uniformata – spiega Vizzini – ai principi di diritto enunciati dalla Corte di Cassazione“. Soddisfazione per il risultato raggiunto viene espressa dal legale e dalla Flai Cgil regionale.
“La Corte di Cassazione – dice Tonino Russo, segretario generale del sindacato in Sicilia -ci ha dato ragione: i lavoratori dell’Esa non sono stagionali e quindi a essi si applicano i limiti legali di durata del contratto a termine”.

