Coop, lo spettro della cessione. Cisal: "Hanno spremuto il territorio"

Coop, lo spettro della cessione|Cisal: “Hanno spremuto il territorio”

La replica: "Grande attenzione all'occupazione".
L'ALLARME DEL SINDACATO
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CATANIA – Coop pronta ad abbandonare la Sicilia. Ancora un altro marchio della grande distribuzione pronto a dire addio all’Isola. Sembra infatti che le preoccupazioni che già avevano investito lavoratori e sindacati mesi fa, si stiano concretizzando, stando all’allarme lanciato dalla Cisal Terziario e dal suo segretario Paolo Magrì che comunica l’esito dell’assemblea plenaria dei soci di ieri.

L’ALLARME DELLA CISAL

“La Cooperativa degli ipocriti – scrive in una nota stampa Magrì. Apprendiamo a mezzo social network che Coop Alleanza 3.0 è intenzionata a lasciare il mercato siciliano. La comunicazione già data informalmente alle organizzazioni sindacali confederali (CGIL, CISL, UIL) trapelava già qualche settimana fa, da alcuni post pubblicati dal dimissionario Presidente Adriano Turrini – scrive ancora. La notizia ufficiale arriva oggi, 15 luglio, in in un’assemblea plenaria dei soci tenutasi in video conferenza e di un incontro sindacale, sempre in modalità telematica, con le segreterie nazionali e territoriali di CGIL, CISL, UIL. Fuori dai giochi CISAL e UGL” – sottolinea ancora.

Secondo Magrì, lo stesso Turrini, in occasione delle assemblee, “ha ufficialmente comunicato che l’intera rete vendita della Regione Siciliana verrà ceduta ad imprenditori locali attraverso un contratto di master franchising”.

Insomma, pare che si manterrà il marchio Coop ma che la gestione sarà affidata a terzi e che, se questo non dovesse accadere, la soluzione potrebbe portare ad abbassare le saracinesche. “La CISAL non ci sta – continua Paolo Magrì: per questo, probabilmente, vogliono lasciarci fuori dalle trattative perché sanno che non siamo più disponibili ad accondiscendere alle politiche della Coop, il loro gioco ipocrita lo abbiamo già capito da tempo e per questo che già diversi mesi fa abbiamo impugnato davanti l’Ispettorato del lavoro l’ accordo sindacale del 25 settembre 2017”.

Accordo che, secondo Magrì, “non è stato rispettato dalla Coop, accordo che prevedeva 7 nuove aperture ed un piano industriale ricco di investimenti, sviluppo e ristrutturazione dei locali, che invece è stato utilizzato dalla Coop solo per prendere e non dare nulla” – afferma ancora. Non è nuova la Coop a questi colpi di coda – sostiene: già diversi anni fa aveva fatto la stessa cosa con la dismissione dei punti vendita di San Giovanni la Punta (via Fisichelli) e Zafferana Etnea, in quel caso si era riusciti a trovare un punto di equilibrio a salvaguardia dei lavoratori.

Inammissibile. Secondo il sindacalista, sarebbe inaccettabile che ,”una cooperativa “rossa” si comporti in questa maniera – tuona. Hanno “spremuto” il territorio e i lavoratori servendosi di ammortizzatori sociali e adesso come se nulla fosse vanno via. Chiederemo l’intervento della Regione Sicilia e del Governo Nazionale – conclude – affinché si faccia chiarezza anche dell’uso e abuso che ha fatto Coop degli ammortizzatori sociali, oltre ovviamente alla richiesta di risarcimento ai lavoratori che hanno subito un importante perdita del reddito”.

LA POSIZIONE DI COOP

Coop parla di “Piano di Rilancio” della cooperativa, “varato nel 2019 con orizzonte temporale 2023 che ha già raggiunto i primi importanti obiettivi tra cui il miglioramento della gestione caratteristica, il dimezzamento della perdita e una netta inversione di tendenza di tutti i principali indicatori di bilancio”, si legge in una nota stampa.

“Il Piano di Rilancio – prosegue il comunicato – come è noto, prevede anche importanti miglioramenti di efficienza delle sedi (in buona parte già effettuati) e una riorganizzazione e ristrutturazione della rete di vendita con chiusure e/o cessioni di negozi (in parte già avviate dallo scorso anno) ma anche con nuove aperture in arco del piano”.

Coop garantisce attenzione nei confronti dei lavoratori. “Tutte queste attività sono state, e saranno, realizzate con grande attenzione all’occupazione – continua la mota – e seguendo un criterio di forte responsabilità sociale che, da sempre, contraddistingue Coop”.

Alleanza 3.0. “In questo contesto e in coerenza con le linee guida del Piano di Rilancio, si inserisce la decisione di dare avvio ad un piano di riassetto della rete di vendita di Coop Alleanza 3.0 in Sicilia che soffre da tempo di andamenti strutturali in costante perdita, oggi non più sostenibili economicamente – si legge ancora. Per questo la cooperativa prevede di gestire i 12 punti vendita della Sicilia tramite un accordo di franchising che ne affiderà la gestione e il rilancio a un imprenditore locale con esperienza nel settore”.

“Una soluzione che ha come obiettivo il duplice vantaggio di salvaguardare appieno l’occupazione e mantenere la presenza del marchio Coop in Sicilia rilanciando la centralità dei prodotti a marchio, preservando al contempo la mutualità per i soci e tutti i vantaggi per i soci e per i clienti. Ad oggi la Cooperativa ha ricevuto diverse manifestazioni di interesse da soggetti imprenditoriali, tra queste, ha deciso di avviare una trattativa, scegliendo un imprenditore locale che risponde a tutti gli stringenti requisiti richiesti dalla cooperativa. I franchisee infatti devono rispettare requisiti precisi: presenza territoriale, reputazione e rispetto della legalità, affidabilità economico-finanziaria. L’imprenditore inoltre si deve impegnare a garantire il rispetto dei contratti collettivi nazionali, e degli standard Coop su: norme igienico-sanitarie, diritti dei lavoratori, adesione a normative nazionali e locali su – ad esempio – attività commerciali, urbanistica, uso dei marchi.

“Con questa operazione, inserita nel Piano Strategico della cooperativa che prevede anche una razionalizzazione della rete di vendita, siamo riusciti ad evitare chiusura dei negozi e dare il nostro contributo alla gestione del delicato tema occupazionale, secondo quel criterio di responsabilità sociale che, da sempre, contraddistingue il nostro operato. L’obiettivo è stato quello di elaborare una soluzione che, tenendo conto del complesso contesto economico e delle istanze territoriali, garantisse continuità alla presenza del marchio Coop al sud, impatto zero sull’occupazione e una ritrovata sostenibilità economica che ci consenta di proseguire nel percorso di rilancio della cooperativa in tutti i territori in cui siamo presenti a beneficio di soci e clienti”, ha dichiarato Coop Alleanza 3.0


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