PALERMO – I dipendenti del Coppem, già in regime di cassa integrazione in deroga al 50% dal primo di luglio, a rischio di licenziamento dal 30 di agosto, dopo tredici anni di lavoro, di attività progettuale e di sacrificio, sollecitano il Parlamento Siciliano affinché impedisca la chiusura dell’Ente, istituito con Legge Regionale del 2000, per ridare dignità ai dipendenti e autorevolezza al Coppem che da anni promuove collaborazioni fra Città, Comuni, Enti intermedi e Regioni dei Paesi del Partenariato Euromediterraneo. Lo si legge in un comunicato stampa.
“Il silenzio del Parlamento Siciliano e del presidente della Regione Siciliana, Rosario Crocetta sta mettendo in ginocchio struttura e dipendenti in un momento storico occupazionale allarmante – scrivono i lavoratori del Coppem, che era uno degli enti destinatari dei finanziamenti della così detta ex tabella H -. Il mancato finanziamento al Coppem, comporterà non solo il licenziamento dei lavoratori, ma anche la revoca, con la conseguente restituzione di un milione di euro, di un progetto approvato dall’UE, sulla “promozione delle politiche di uguaglianza di genere nella regione Euromediterranea”. I dipendenti del Coppem chiedono al Parlamento Siciliano e al Presidente Crocetta di dare un prosieguo alle attività del Coppem, per evitare di dare il via libera al piano di lacrime e sangue, in un paese già martoriato dalla disoccupazione”.