CATANIA – Due pazienti ricoverati in terapia intensiva, diversi focolai in provincia e 7 nuovi casi registrati nelle ultime 24 ore. I numeri non sono quelli del periodo di emergenza, ma bastano per creare allerta tra gli specialisti, perché il trend rischia di peggiorare e soprattutto perché sembra confermarsi l’analisi degli infettivologi che hanno documentato la presenza di ceppi più resistenti di coronavirus.
I dati
Il numero maggiore di contagi a livello regionale è stato registrato nel catanese, con 7 casi: cinque sono legati al cluster dell’hinterland etneo mentre altri due sono emersi in occasione dei tamponi effettuati nel pre triage per ricoveri in ospedale.
Pazienti si aggravano
Il dato che emerge negli ultimi giorni è che due pazienti si sono aggravati. Erano risultati positivi al covid, ma apparentemente asintomatici. Il primo, contagiato nel focolaio di Misterbianco con ausilio di ossigeno, è stato trasferito in terapia intensiva. Il secondo, in isolamento domiciliare, ottantenne, è stato trasferito in condizioni gravi, dopo un periodo in cui sembrava stesse tollerando il virus. Gli esperti ritengono che siano in circolazione ceppi più aggressivi del Covid, ceppi di “importazione”, che stanno contagiando sempre più cittadini, allertando medici e reparti.
Il commissario anti covid
Giuseppe Liberti, infettivologo, guida il dipartimento anti covid che affianca l’Asp nel monitoraggio e nella prevenzione dei contagi. “Il dato più rilevante – dice a LiveSicilia – è che ci sono due pazienti in terapia intensiva, un fatto che non accadeva da un paio di mesi, è questo il dato più preoccupante”.
In totale, i ricoverati catanesi sono 12, ai quali si aggiungono anche due ricoverati a Messina, tra i quali un dipendente del comune di Sant’Agata li Battiati. “Da tempo – continua Liberti – non si vedevano tanti ricoverati, fino a due mesi fa non ce n’erano nuovi ricoveri, ma i pazienti del reparto erano arrivati mesi prima.
Rischio nuove restrizioni
Il presidente Nello Musumeci ha fatto capire che potrebbero presto essere disposte nuove restrizioni. “L’unica strada – continua Liberti – è rispettare le norme, noi dobbiamo essere bravi a isolare i contatti e a monitorarli, la gente stia attenta a rispettare le disposizioni di prevenzione. Diversamente rischiamo un boomerang a ferragosto un altro lockdown non ce lo possiamo permettere, se non vogliamo essere obbligati ad averlo dobbiamo essere bravi”.