Sanità, Sicilia in ritardo sui posti letto di terapia intensiva - Live Sicilia

Sicilia “in ritardo” sui posti letto di terapia intensiva, dossier sul Pnrr

La Corte dei conti: "Inadempienze e carenze sulle rendicontazioni"

PALERMO – La riorganizzazione delle terapie intensive e semi-intensive in chiave anti-Covid con i fondi del Pnrr in Sicilia non ha raggiunto gli obiettivi fissati dallo Stato. Il dato emerge dal “referto” sulla gestione delle risorse sanitarie destinate al rafforzamento della rete ospedaliera approvato dalla sezione di Controllo della Corte dei conti, presieduta da Salvatore Pilato. Il documento è impietoso poi sulla rendicontazione delle forniture elettromedicali: i giudici registrano “gravi carenze” in questo caso.

Terapie intensive, il report

Il referto dei giudici contabili prende in esame il triennio pandemico 2020-2023 e ripercorre l’istruttoria rispetto al Piano di riorganizzazione delle terapie intensive e sub-intensive. Si tratta del programma che fu adottato dalla Regione Siciliana nel settembre 2021 con il governo Musumeci.

L’obiettivo dei giudici è quello di “valutare l’adeguatezza dell’azione amministrativa” intrapresa dalla sanità regionale per rafforzare la propria rete ospedaliera e i risultati non sono incoraggianti per una Regione che, già in partenza, non aveva previsto un adeguato numero di posti letto.

Quello scarto di partenza da 149 posti letto

Secondo i giudici, infatti, la programmazione regionale fatta nel 2021 non è stata “conforme” al target nazionale. Il decreto legge 34 del 2020, che puntava a rafforzare la rete ospedaliera nazionale in piena lotta contro il Covid-19, aveva programmato per l’isola 720 posti letto complessivi tra terapia intensiva e sub-intensiva ma secondo la Corte dei conti esisteva già in partenza uno scarto di 149 unità tra il piano nazionale e quello regionale.

Terapie intensive e sub-intensive, i numeri

In Sicilia, infatti, furono previsti 571 posti letto (253 di terapia intensiva e 318 sub-intensiva). A fronte di questo scarto in difetto, i posti letto di terapia intensiva effettivamente realizzati sono stati 151 (il 21% rispetto a quanto era stato scritto dallo Stato), di cui appena 109 collaudati e in uso. Per quanto riguarda la terapia sub-intensiva, invece, a fronte dei 350 posti programmati dallo Stato, nell’Isola ne sono stati realizzati 116 (il 33%), di cui soltanto 78 collaudati e in uso.

Il quadro nei Pronto soccorso

Le cose non sono andate meglio per quanto riguarda gli interventi nei Pronto soccorso. Ne erano stati programmati 24, soltanto otto sono stati effettivamente realizzati (il 33%) e di questi appena sei hanno ricevuto il collaudo e sono in esercizio. “Gravi inadempienze e ritardi sono stati rilevati anche nell’avviamento ed esecuzione delle opere di realizzazione, ampliamento e ammodernamento delle strutture di Pronto soccorso”, dicono i magistrati.

“Deficit di capacità amministrativa”

La Corte dei conti parla espressamente di un “deficit di capacità amministrativa” nell’attuazione degli interventi programmati che ha generato “un rilevante stato di litigiosità giudiziaria”. Diversi i presunti creditori, infatti, che hanno utilizzato i decreti ingiuntivi per ottenere i fondi pattuiti per la realizzazione delle opere. Una situazione che ha dato vita a “ulteriori oneri amministrativi di spesa che graveranno – osservano i magistrati contabili – sulla rendicontazione complessiva degli interventi”.

Il nodo delle forniture

Impietoso, poi, il giudizio sulla rendicontazione delle forniture elettromedicali: “Gravi carenze nella rendicontazione”. I dati trasmessi alla Corte sullo stato delle forniture da parte dei soggetti attuatori, come ad esempio le Asp, “non sono confrontabili” dal momento che manca il dato complessivo iniziale dei quantitativi ordinati. Per questo motivo “non è possibile pervenire ad un quadro completo dello stato attuale delle forniture consegnate o no – scrivono i magistrati – rispetto a quelle in origine ordinate e destinate a ciascun ente sanitario”.

Dubbi sulla nuova rete ospedaliera

“Qualche dubbio”, infine, a parte della Corte dei conti, anche sulla scelta adottata nel 2024 dalla Regione di mettere in campo una nuova rimodulazione della rete ospedaliera. Le perplessità dei giudici contabili riguardano soprattutto “la efficacia in termini di convenienza amministrativo-contabile” di questa mossa.


Partecipa al dibattito: commenta questo articolo

Segui LiveSicilia sui social


Ricevi le nostre ultime notizie da Google News: clicca su SEGUICI, poi nella nuova schermata clicca sul pulsante con la stella!
SEGUICI