Covid, gli esperti: l'infezione torna soprattutto fra i giovani - Live Sicilia

Covid, infezione da Omicron torna soprattutto fra i giovani

Lo indica l'Istituto Superiore di Sanità

Il Coronavirus è un nemico subdolo e può ripresentarsi. Sono più frequenti nei giovani, soprattutto nella fascia d’età compresa fra 19 e 49 anni, i casi di reinfezione dovuti alla variante Omicron del virus SarsCoV2. Lo indica l’Istituto Superiore di Sanità (Iss) nel suo rapporto esteso su Covid-19, relativo a sorveglianza, impatto delle infezioni ed efficacia vaccinale.

“L’analisi del rischio di reinfezione a partire dal 6 dicembre 2021 (data considerata di riferimento per l’inizio della diffusione della variante Omicron) – si legge nel Rapporto – evidenzia un aumento del rischio relativo aggiustato di reinfezione”, con “valori significativamente maggiori di 1”. Il rischio è più alto, in particolare, nelle fasce di età più giovani, che vanno dai 12 ai 49 anni, rispetto alle persone che hanno una prima diagnosi fra i 50-59 anni.

“Verosimilmente il maggior rischio di reinfezione nelle fasce di età più giovani – rileva l’Iss nel documento – è attribuibile a comportamenti ed esposizioni a maggior rischio, rispetto alle fasce d’età superiori a 60 anni”. Il rischio di reinfezione con Omicron è inoltre più alto in chi ha avuto una prima diagnosi di Covid-19 notificata da oltre 210 giorni, rispetto a chi ha avuto la prima diagnosi di COVID-19 fra i 90 e i 210 giorni precedenti; le persone non vaccinate o vaccinate con almeno una dose da oltre 120 giorni rispetto ai vaccinati con almeno una dose entro i 120 giorni.

Il rischio è più alto anche “nelle femmine rispetto ai maschi” e questo, secondo il Rapporto, “può essere verosimilmente dovuto alla maggior presenza di donne in ambito scolastico (oltre l’80%). dove viene effettuata una intensa attività di screening” e al fatto che “le donne svolgono più spesso la funzione di caregiver in ambito familiare”.

Le reinfezioni sono inoltre più frequenti negli operatori sanitari rispetto al resto della popolazione. In generale, si legge ancora nel Rapporto, “la percentuale di reinfezioni sul totale dei casi segnalati è pari a 3,5%, stabile rispetto alla settimana precedente”.


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