PALERMO – Dai nuovi casi che aggravano il bilancio dei contagi in Sicilia all’isolamento volontario del presidente della Regione. È stato un sabato di tensione con un susseguirsi di notizie nella Sicilia che fronteggia il Coronavirus.
Innanzitutto tocca aggiornare in negativo i numeri dei contagiati. Dalla Sicilia sono stati trasmessi all’Istituto superiore di sanità 35 campioni, di cui sette già validati da Roma (tre a Palermo e quattro a Catania). Sono quindi 35 le persone risultate positive in Sicilia, 11 in più di ieri. Risultano ricoverati 8 pazienti (tre a Palermo, tre a Catania, uno a Messina, uno a Caltanissetta, ma proveniente da Agrigento) di cui nessuno in regime di terapia intensiva, mentre 27 sono in isolamento domiciliare.
In realtà un paziente in terapia intensiva c’è ed è il carabiniere in servizio al Comando provinciale di Palermo, ma c’è finito, così denuncia il sindacato Cimo, perché all’ospedale Civico mancano i posti liberi di isolamento nei reparti di malattie infettive.
Il militare è rientrato a Palermo il 25 febbraio ed è andato subito in quarantena volontaria. Poi ha iniziato ad avere lievi sintomi influenzali con qualche linea di febbre. Quindi si sono manifestati dei problemi respiratori. Da qui la necessità di eseguire il tampone che ha fatto emergere la positività al Covid-19. Le sue condizioni sono discrete. A scopo precauzionale i colleghi che hanno avuto contatti con lui nelle poche ore trascorse al rientro in città sono ora tutti in auto isolamento.
Positivo anche un professore in pensione di Messina. Le sue condizioni di salute al momento sono buone, come conferma il direttore sanitario dell’ospedale Papardo Mario Paino. Avrebbe contratto il Coronavirus da suo figlio proveniente dall’estero. Si stanno eseguendo i controlli anche al figlio e al resto della famiglia.
Nell’ospedale di Sant’Agata di Militello sono stati effettuati 14 tamponi a operatori sanitari, tra cui quattro medici, che sarebbero venuti a contatto con il vigile del fuoco proveniente da Roma e tornato nel paese del Messinese. È risultato positivo dopo un controllo all’ospedale di Barcellona Pozzo di Gotto dove è ora ricoverato. Sua moglie e le due figlie saranno sottoposte a tampone e restano in quarantena nonostante siano asintomatiche.
Il professore, il carabiniere e il vigile: tre storie diverse, con il minimo comune denominato del Covid 19 che irrompe nelle loro vite.
È stata anche una giornata di tensione al Porto di Messina dove sono stati fatti sbarcare i duemila passeggeri di una nave da Crociera della Msc. Il presidente dell’Autorità portuale dello Stretto, Mario Paolo Mega, spiega che sono stati tutti controllati con i termoscanner dal personale del ministero della Sanità. Nessun sintomo di Covid. Le rassicurazioni non sono bastate a contenere la reazione del presidente Nello Musumeci: “La scelta dell’Unità di crisi e del ministero dell’Interno appare non improntata a spirito di responsabilità. A Roma cercano a parole la collaborazione con le Regioni, ma nei fatti agiscono con arroganza. Ne prendiamo atto, ma non ci rassegniamo”.
A proposito di responsabilità. Poco dopo lo stesso Musumeci fa sapere di avere scelto la strada dell’isolamento volontario. Pochi giorni fa a Roma era seduto accanto al governatore del Lazio, Nicola Zingaretti. E nel pomeriggio il segretario del Pd aveva reso noto di essere risultato positivo al virus che probabilmente ha contratto a Milano.
Musumeci non ha alcun sintomo ed è in ottima salute. Dovrà controllare la temperatura corporea due volte al giorno ed effettuare un tampone mercoledì prossimo. “È una scelta di prudenza doverosa verso gli altri prima ancora che verso me stesso”, dice il governatore. “Pazienza – aggiunge – continuerò a coordinare l’attività del governo regionale e della macchina amministrativa da casa mediante il contatto telefonico. Non ci possiamo fermare neppure per un giorno”.
FINE DIRETTA Segui gli aggiornamenti in diretta sull’emergenza Coronavirus in Sicilia.
ORE 18:32
PALERMO – Il governatore della Sicilia, nello Musumeci, si è messo in isolamento volontario dopo avere appreso della positività di Nicola Zingaretti al Coronavirus. In una riunione a Palazzo Chigi i due presidenti di regione erano seduti accanto.
Ore 17:40
MESSINA – Sono stati fatti scendere dalla nave i duemila passeggeri arrivati a bordo di una nave di Msc. ll sindaco di Messina, Cateno De Luca spiega che “non sono stati riscontrati pericoli sanitari” e “terminati i controlli non ci sono ragioni per le quali impedire lo sbarco dei passeggeri” dalla nave di crociera Opera della Msc. De Luca prosegue: “Ho ricevuto più di una sollecitazione a non fare approdare le navi da crociera a Messina e desidero confermare che al Comitato per l’ordine e la sicurezza che si è tenuto in Prefettura è stato ribadito con le autorità presenti che prima dello sbarco dei passeggeri sarebbero stati eseguiti i controlli a carico dell’Usmaf, che è l’organo deputato alla sanità in ambito marittimo. Non sono stati riscontrati pericoli sanitari. L’interdizione all’approdo, comunque – conclude il sindaco di Messina – poteva essere disposta solo dal Prefetto che rappresenta il Governo in ambito locale, e con il quale siamo in costante contatto”.
A confermare che non si cono le parole del presidente dell’Autorità portuale dello Stretto, Mario Paolo Mega: “I passeggeri che sono scesi per un’escursione a Messina sono stati tutti controllati con i termoscanner dal personale del ministero della Sanità e lo stesso comandante ha assicurato che i controlli sono stati fatti a tutti i viaggiatori presenti sulla nave senza riscontrare alcun problema relativo al Covid-19 o a sintomi di febbre. Fino ad ora sono scesi circa 800 passeggeri di cui 100 sono andati in escursione con due pullman e gli altri a piedi verso la città”, aggiunge. La nave ripartirà domani alle 14.
Ore 17:10
MESSINA – E’ attraccata nel porto di Messina la nave MSC Opera con circa 2000 passeggeri a bordo. L’ormeggio era previsto domani, ma è stato anticipato perché le autorità di Malta hanno negato l’approdo per ragioni di ordine pubblico pur in presenza dell’autorizzazione sanitaria.
E intanto arrivano le parole del governatore, Nello Musumeci: “Valutare se impedire lo sbarco a Messina dei 2.250 passeggeri della nave da crociera Opera della Msc, per contenere il diffondersi del coronavirus. Non conoscendo la situazione sanitaria a bordo – dice Musumeci – bisogna garantire utili misure sanitarie”.
Il presidente dell’Autorità portuale Mario Mega ha spiegato che si sta monitorando la situazione in costante contatto con l’Ufficio di sanità marittima, la Capitaneria di porto e con la compagnia di navigazione.
Il comandante della nave avrebbe assicurato che non ci sono criticità sanitarie a bordo tanto che l’Autorità sanitaria di Messina ha rilasciato l’ok allo sbarco. Gli operatori al terminal crociere sono stati istruiti nelle scorse settimane per le procedure da seguire: per il controllo della temperatura dei passeggeri stanno utilizzando un termoscanner mobile.
Ore 13:16
PALERMO – Dalla Sicilia sono stati trasmessi all’Istituto superiore di sanità 35 campioni relativi al Coronavirus, di cui sette già validati da Roma (tre a Palermo e quattro a Catania). Sono quindi 35 le persone risultate positive in Sicilia, 11 più di ieri. Risultano ricoverati 8 pazienti (tre a Palermo, tre a Catania, uno a Messina, uno a Caltanissetta, ma proveniente da Agrigento) di cui nessuno in regime di terapia intensiva, mentre 27 sono in isolamento domiciliare.
Risulta guarito, dopo il test di conferma eseguito nelle scorse ore, un paziente del Ragusano, mentre dopo ulteriori approfondimenti il paziente ricoverato ieri ad Enna è risultato negativo ed è stato dimesso.
Questo il quadro riepilogativo della situazione nell’Isola reso noto dalla Regione siciliana. Dall’inizio dei controlli, i laboratori regionali di riferimento (Policlinici di Palermo e Catania) hanno effettuato 643 tamponi, di cui 598 negativi e 10 in attesa dei risultati. La Regione rende noto che “tutti i contagi accertati in Sicilia sono riconducibili al ceppo delle zone di focolaio del Nord Italia. Nello specifico 12 casi sono afferibili a un cluster proveniente dal Friuli Venezia Giulia”.
Ore 11:05
PALERMO – Un carabiniere del comando provinciale di Palermo è risultato positivo al Coronavirus. Lo confermano fonti del comando provinciale. Il militare, di ritorno da una settimana bianca in Trentino, con scalo aereo a Verona, si è sentito male e si è rivolto ai sanitari che lo hanno sottoposto al test risultato positivo. E’ ora ricoverato in terapia intensiva all’ospedale Civico di Palermo. Il comando provinciale in queste ore sottoposto alla sanificazione e sono stati messi in quarantena tutti coloro che sono venuti a contatto con il carabiniere da quando è tornato a Palermo.
Il militare è rientrato a Palermo il 25 febbraio ed è andato subito in quarantena volontaria. Poi ha iniziato ad avere lievi sintomi influenzali con qualche linea di febbre. Quindi si sono manifestati dei problemi respiratori. Da qui la necessità di eseguire il tampone che ha fatto emergere la positività al Covid-19. Il militare è stato trasferito e si trova in isolamento al Civico nel reparto di Terapia intensiva Le sue condizioni sono discrete. A scopo precauzionale i colleghi che hanno avuto contatti con lui nelle poche ore trascorse al rientro in città sono ora tutte in auto isolamento.
Ore 10:45
MESSINA – Caso positivo al Coronavirus a Messina. Si tratta di un uomo anziano che si trova nella sua abitazione ed è risultato positivo al tampone all’ospedale Papardo. La notizia è stata confermata dal direttore sanitario dell’ospedale Mario Paino. Salgono dunque a due i casi di Coronavirus nella provincia di Messina, uno riguarda un vigile del fuoco di S. Agata di Militello che ieri è risultato positivo. Domani i tamponi saranno inviati a Catania per una ulteriore verifica e successivamente a Roma. Il bilancio dei contagiati nell’Isola sale a 25 persone.
Uno sospensione feriale di 15 giorni per preparare i Tribunali e le Procure alle nuove misure di contenimento del contagio da Covid 19. La giustizia italiana si ferma per il Coronavirus. La stretta sugli uffici giudiziari sarà valida fino al 31 maggio salvo diverse disposizioni in corso. È questa la decisione adottata nel Consiglio dei ministri che si è concluso nella notte.
Via libera ad un piano di emergenza nella sanità che prevede l’assunzione di 20 mila tra medici, infermieri e operatori. Per potenziare i reparti di terapia intensiva la Protezione civile acquisterà cinque mila impianti di ventilazione assistita.
Tornando alla giustizia: il capo dell’ufficio giudiziario avrà la facoltà di sospendere fino al 31 maggio le attività (e quindi le udienze, per i reati non gravi). La sospensione avviene in caso di “emergenze epidemiologiche certificate”.
“Il decreto legge consentirà il rinvio delle udienze non urgenti” ha spiegato il ministro Alfonso Bonafede. “Da oggi per due settimane ci sarà la sospensione feriale degli uffici giudiziari. Dal 23 marzo sarà possibile per i vertici degli uffici giudiziari rinviare le udienze non urgenti. Possibili anche le videoconferenze per le udienze”.
La sospensione non si applica per le udienze relative alle dichiarazioni di adottabilità, ai minori stranieri non accompagnati, ai minori allontanati dalla famiglia e ad alcuni tipologie di udienze di convalida dell’arresto o del fermo.
Il guardasigilli ha ringraziato tutti gli addetti ai lavori, “in particolare mi riferisco alla magistratura ma anche all’avvocatura. Permettetemi di ringraziare il Consiglio nazionale forense ma anche ad esempio cito l’unione delle camere penali. In una situazione di emergenza, il mondo della giustizia deve essere compatto”.
Il bilancio del contagio in Sicilia
I pazienti ricoverati sono 7, tre a Palermo, tre a Catania e uno a Enna, di cui nessuno in terapia intensiva. Altri 17 sono in isolamento a casa. Gli ultimi due casi accertati di positività al tampone si sono verificati in provincia di Agrigento e Messina.
Si tratta di un medico in servizio all’ospedale “Giovanni Paolo II” di Sciacca. Avrebbe contratto il virus nella zona del Bergamasco, dove si era recata recentemente. Sono in corso esami del tampone nei confronti di tutte le persone che sono state a contatto con lei.
L’altra persona positiva al Covid 19 vive a Sant’Agata di Militello (Me) ed è un vigile del fuoco di circa 45 anni tornato da qualche giorno da Roma al comune nebroideo e che ha da un paio di giorni è in isolamento. Anche in questo caso si lavora per risalire a tutti i suoi contatti precedenti.