Corruzione all'ispettorato del lavoro |Regionali, voti, mazzette e favori - Live Sicilia

Corruzione all’ispettorato del lavoro |Regionali, voti, mazzette e favori

Tutti i nomi e le accuse. IN AGGIORNAMENTO.

 

SCANDALO CORRUZIONE
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CATANIA –  Voti, mazzette e favori per i “grandi elettori” di Marco Forzese (PROFILO) e per una ristretta cerchia di dirigenti dell’ispettorato del Lavoro, in grado di fare “sparire”, secondo quanto emerge dalle indagini, i fascicoli con le sanzioni a carico di alcuni imprenditori catanesi. Amici degli amici. Amici, soprattutto, di Marco Forzese, uno dei signori dei voti della provincia di Catania, ex deputato regionale, candidato alle ultime elezioni con gli alfaniani nel centrosinistra, a sostegno del rettore di Palermo Fabrizio Micari e oggi transitato nel centrodestra. TUTTE LE INTERCETTAZIONI

L’INDAGINE – Gli uomini della Guardia di Finanza catanese hanno filmato incontri che scottano e registrato conversazioni che non lascerebbero spazio a dubbi, documentando la sparizione di con fascicoli che poi, durante le perquisizioni, magicamente venivano ritrovati. Fascicoli con pesanti sanzioni a carico di imprenditori “amici”, che “votavano”, per il centrosinistra alle regionali. Per questo l’indagine coordinata dal procuratore Carmelo Zuccaro lancia nuove ombre sul sistema di raccolta dei voti delle ultime elezioni per la conquista di Palazzo dei Normanni.

TUTTI I NOMI – Il Gip del tribunale di Catania ha disposto 9 misure cautelari, quattro soggetti sono agli arresti domiciliari, cinque, invece, sono stati interdetti. Agli arresti domiciliari ci sono l’ex deputato regionale Marco Forzese, il direttore dell’ispettorato del lavoro Domenico Amich, il legale Rosa Maria Trovato e l’ex consigliere comunale Antonio Nicotra di Forza Italia. La misura interdittiva è stata emessa a carico di  Franco Luca, direttore sanitario dell’Asp di Catania, coinvolto per il suo ruolo di rappresentante legale, dal 2009 al 2015, dell’ente di formazione Enaip. Interdetto anche Ignazio Maugeri, rappresentante legale dell’Enaip, candidato al consiglio comunale di Mascalucia con una lista a sostegno di Lucia Italia. Sospeso il commercialista Giovanni Patti, mentre per l’imprenditore Orazio Emmanuele, rappresentante di società che gestiscono stabilimenti balneari e vivai, è stato disposto il divieto temporaneo di esercitare attività imprenditoriali. Sospeso anche Salvatore Calderaro, imprenditore gestore di una tabaccheria.

IL FAVORE – Gli inquirenti hanno documentato favori e mazzette all’ispettorato del Lavoro. Amich e Forzese sono indagati per la sparizione del fascicolo del procedimento amministrativo a carico dell’imprenditore Calderaro, destinatario di una sanzione di 6mila euro. Calderaro viene definito da Forzese “grande elettore” e per sona di fiducia, in grado di “garantirgli” un cospicuo “pacchetto di voti”. Amici degli amici, gli inquirenti sottolineano i rapporti tra Amich e Forzese, pronto a favorire il dirigente dell’ispettorato, con incarichi alla Regione, come la nomina a membro della commissione degli esami di Stato per l’abilitazione all’esercizio della professione di consulente del lavoro. Una mano lava l’altra. Amich, in cambio, sarebbe stato disposto “ad agevolare illecitamente”, scrivono gli inquirenti, “gli imprenditori amici di Forzese nella definizione dei procedimenti amministrativi in materia di lavoro”.

L’ISPEZIONE – L’ex consigliere comunale Antonio Nicotra, in sella a Forza Italia durante la sindacatura Scapagnini, è indagato insieme alla funzionaria Trovato e al direttore Amich per corruzione. Siamo tra il 2014 e il 2015, gli indagati avrebbero stretto un “patto corruttivo” nel procedimento per la definizione delle sanzioni amministrative applicate a un call center catanese dopo due ispezioni Inps e dell’ispettorato del lavoro. “Amich – sostengono gli investigatori – provvede a riconoscere un’anomala decurtazione del carico sanzionatorio unitamente a una non spettante rateizzazione del pagamento, in cambio Nicotra promette il suo appoggio politico presso la nuova giunta regionale siciliana per l’ottenimento e il mantenimento di prestigiosi incarichi dirigenziali”. Nicotra avrebbe anche chiesto ad Amich di trattare una pratica giunta all’ispettorato seguendo un iter “preferenziale”, lasciando intendere che il favore richiesto sarebbe stato “utile a garantirgli la disponibilità di un costante bacino di voti”.

L’INCONTRO – I finanzieri hanno monitorato i rapporti tra la responsabile dell’ufficio legale dell’ispettorato del Lavoro Rosa Maria Trovato, “già gravata da precedenti giudiziari in tema di reati contro la pubblica amministrazione”, l’imprenditore Orazio Emmanuele e il suo ragioniere Giovanni Patti. Durante un incontro, sarebbe stato concordato “arbitrariamente e in dispregio dei doveri di imparzialità – scrivono gli inquirenti –  trasparenza e nel pieno mercanteggiare della funzione pubblica, il differimento del pagamento di una sanzione amministrativa derivante da un’ispezione effettuata dai carabinieri presso un lido gestito da Emmanuele”. La Trovato avrebbe favorito l’archiviazione di alcuni procedimenti sanzionatori a carico di Patti ed Emmanuele, nati dall’attività ispettiva della Guardia di Finanza in materia di lavoro irregolare. In cambio, hanno ricostruito gli inquirenti, la Trovato avrebbe ricevuto delle piante.

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