TRAPANI – Si chiude un rapporto durato 1 anno, 8 mesi e 17 giorni. Il Trapani esonera Serse Cosmi, alla fine di un mese di novembre che ha ulteriormente complicato il cammino verso la salvezza. La scelta, ritenuta sofferta ma inevitabile dal comandante Morace, mette la parola fine a una storia fatta di accadimenti, emozioni e parole fuori dall’ordinario: “A me non spiace che Trapani non abbia conosciuto la Serie A, ma che la Serie A non abbia conosciuto Trapani”, disse il tecnico dopo la finale playoff persa contro il Pescara. A prevalere è stata la ragion di Stato: all’allenatore perugino sono state riconosciute, sino alla fine, competenza, dedizione e passione. Ma alla conferma nel torneo cadetto il club granata non può proprio rinunciare. L’ultimo posto, con cinque punti di distacco dalla zona retrocessione, ha indotto i vertici societari a un cambio di rotta.
Il rapporto con Cosmi si chiude dopo 74 partite di campionato e 4 di Coppa Italia: il bilancio parla di 30 vittorie, 25 pareggi e 21 sconfitte, ma più che i numeri sono gli eventi ad aver intrecciato, forse in modo indissolubile, la storia di un club emergente a quella di un allenatore di provincia. Il tecnico umbro sbarca nella città falcata il 14 marzo 2015, subentrando a Roberto Boscaglia. Squadra in difficoltà, il rischio di retrocedere è forte. Nelle ultime 12 gare i granata ottengono 19 punti, maturando la permanenza tra i cadetti con un turno di anticipo. Cosmi intravvede potenzialità nascoste, che esplodono nella stagione successiva: una regular season chiusa al terzo posto con 73 punti. I playoff e il sogno della Serie A rimasto ad appena un gol e 30 minuti di distanza, nella finale di ritorno contro il Pescara, il punto più alto della storia della società di via Orlandini.
Una stagione terminata con le lacrime agli occhi: Cosmi viene consolato dall’allenatore abruzzese Oddo e le immagini fanno il giro del mondo. Seguono alcuni giorni di riflessione, prima di scegliere la strada della continuità: biennale col Trapani per proseguire un matrimonio felice. Ma alcuni equilibri, nel frattempo, mutano: il d.s. Faggiano lascia in piena estate per accettare la corte del Palermo. Al suo posto giunge Pasquale Sensibile, la stagione si apre con una tutt’altro che convincente affermazione contro i dilettanti del Seregno. In campionato arrivano cinque pareggi consecutivi, seguiti da un lento declino che porta i granata in fondo al gruppo. Il 25 ottobre l’ultimo successo, al “Provinciale” col Benevento. Il resto è storia recente. Adesso l’obbligo è quello di ripartire, senza per questo cancellare la storia.