Il dottore Luigi Triolo, ginecologo, titolare della casa di cura Triolo Zancla, è il presidente dell’Aiop (Associazione Ospedalità Privata) di Palermo. Un mondo impegnato nella trincea del Covid che rappresenta un punto di osservazione importante all’inizio della quarta ondata.
Dottore Triolo, una recente circolare della Regione ha tagliato le convenzioni con le strutture private che si sono occupate dei pazienti No Covid: cosa è cambiato?
“Vuole la verità? Niente. Noi, a prescindere dalle situazioni contrattuali e dai risvolti economici continuiamo a prestare un servizio di pubblica utilità. I pronto soccorso scoppiano e continuano a mandarci pazienti che accogliamo, a prescindere, come dicevo, da ogni discorso relativo a contratti o prestazioni. Mica possiamo mandarli indietro, per altro è corretto precisare che noi ricevevamo già prima del Covid i pazienti inviati dai pronto soccorso che, nei periodi di recrudescenza di varie patologie, erano in difficoltà a gestire l’utenza, e li ricevevamo anche senza accordi che prevedessero ricompense economiche extrabudget e quindi in perdita”.
E’ stata una mossa prematura quella della Regione?
“Evidentemente hanno a disposizione dei dati che non conosciamo. Noi vediamo cose diverse. Vediamo che il Covid non è ancora definitivamente battuto, anche se il vaccino è essenziale per evitare gli effetti gravi. Vediamo una risalita dei contagi che potrebbe far ipotizzare l’arrivo di una quarta ondata, che avrebbe un effetto devastante e che potrebbe tradursi in un nuovo aumento dei ricoveri. D’altra parte la Regione continua a tenere aperti reparti dedicati al Coronavirus che, altrimenti, se fosse passata l’emergenza, avrebbe chiuso”.
Temete la quarta ondata?
“Si può ipotizzare, come dicevo, una risalita dei ricoveri, se pure, magari, non in misura esponenziale, proprio grazie ai vaccini. Ma le percentuali si traducono in numeri concreti. Se i contagi saliranno di molto, accadrà lo stesso per le prestazioni ospedaliere. I numeri non ci sembrano incoraggianti e non si possono fare conti di corto respiro. La Sanità va avanti con la programmazione. Ripeto: ancora oggi i pronto soccorso della nostra provincia sono pieni, retti da un personale che si dimostra eroico. E le devastazioni e la violenza, che restano sempre esecrabili e non giustificabili, di cui parla la cronaca, sono, tra l’altro, la spia di un disagio generale”.
Qual è stato il ruolo delle strutture private durante la pandemia?
“il ruolo del pilastro. Abbiamo dato assistenza alle altre patologie che, altrimenti, non sarebbero state trattate a dovere con gli ospedali travolti dal Covid. Ci sono persone che non hanno visto l’interruzione della cura grazie a noi”.
Però siete privati. Ci guadagnate.
“Questo è un luogo comune, lo facciamo soprattutto per spirito di servizio. Le assicuro che, nel rapporto tra costi e rimborsi, quando va bene, usciamo in pareggio. Le nostre prestazioni al servizio sanitario nazionale costano meno di quanto costerebbero le medesime prestazioni rese da una struttura ospedaliera di diritto pubblico e le forniamo con gli stessi esiti”
Fate pure i vaccini?
“Sì e tutto il nostro personale, secondo le indicazioni ministeriali e per proteggere l’utenza, si è fatto somministrare la terza dose. Non abbiamo no vax, per fortuna”.
Insomma, cosa ci aspetta, dottore Triolo?
“Vedremo, il momento è delicato. Certamente noi non negheremo la nostra assistenza mai a nessuno anche se rischiamo di non aver riconosciute le nostre prestazioni“.