Un bambino di dieci anni è morto di Covid-19 a Roma dove era ricoverato al Bambino Gesù. I drammatici fatti sono accaduti nella notte tra giovedi 10 e venerdì 11 febbraio, quando il piccolo è deceduto.
Il piccolo aveva contratto il virus manifestandone i sintomi. Le sue condizioni di salute si sono aggravate con il passare dei giorni.
Stando a quanto riporta una nota congiunta del Bambino Gesù e dell’Unità di crisi Covid della Regione Lazio, il piccolo paziente era ricoverato dal 31 gennaio e presentava una comorbidità importante, “compromessa purtroppo in modo decisivo dall’infezione da SARS-CoV-2”. Il bimbo, quindi, soffriva di un’altra importante patologia, aggravata dall’infezione da coronavirus.
A dare la notizia del decesso è stato il sindaco del Comune sul litorale della provincia Sud di Roma.
“L’Amministrazione comunale di Pomezia si unisce al cordoglio per la prematura scomparsa di un piccolo concittadino di dieci anni che stava combattendo contro il Covid-19” si legge sulla pagina Facebook del Comune. “Una notizia che ci ha lasciato tutti sgomenti – ha commentato il sindaco Adriano Zuccalà – Alla famiglia e ai suoi cari le condoglianze dell’Amministrazione e della comunità tutta per questa perdita così dolorosa”. I funerali sono stati fissati per lunedì 14 febbraio nella Chiesa di San Benedetto.
Il bambino frequentava la quinta elementare della Scuola Don Bosco di Pomezia, il cui dirigente scolastico ha espresso un messaggio di cordoglio e di vicinanza ai famigliari. “La comunità scolastica tutta si raccoglie, con dolente partecipazione e rispettoso silenzio, intorno al dolore della famiglia del piccolo Francesco – si legge sul sito della scuola – A lui, nostro compagno di viaggio di ieri e di domani, rivolgiamo i nostri pensieri più belli e più cari”.
La drammatica notizia della scomparsa del bambino di dieci anni morto di Covid-19 si è diffusa in breve tempo in città e ha scosso la comunità. Amici, parenti e conoscenti si sono stretti intorno al dolore della famiglia. Tantissimi i messaggi di cordoglio arrivati ai genitori, anche sui social network nel quali i cittadini hanno espresso parole di conforto.