Tamponi e medici di famiglia: "Tutto pronto ma mancano i test" - Live Sicilia

Covid, tamponi e medici di base: “Noi pronti, ma mancano i test”

I camici bianchi sono a disposizione, ma la 'materia prima' non è stata ancora fornita

PALERMO – L’intesa è stata firmata a fine ottobre a livello nazionale e raggiunta il 12 novembre in Sicilia, ma i tamponi rapidi non arrivano e la campagna che coinvolge medici di base e i pediatri non decolla. In diverse regioni si procede alla ratifica dell’accordo sindacale, mentre sull’Isola questa tappa è già stata smarcata ma i medici attendono comunque la ‘materia prima’. Le tempistiche sono appannaggio del commissario straordinario per la gestione dell’emergenza Covid, Domenico Arcuri, e a quanto apprende Live Sicilia non sono ancora note ai medici siciliani.

L’intesa regionale

L’accordo prevede i tamponi agli assistiti asintomatici, che figurano tra i contatti stretti con positivi o tra i casi sospetti, sia individuati dal medico stesso sia segnalati dalle Asp a fine quarantena. Nonostante l’intesa sia stata ormai raggiunta, in questi giorni continuano i vertici fra l’assessorato regionale alla Salute e i sindacati firmatari: la Federazione italiana medici di medicina generale (Fimmg) e Intesa sindacale per i medici di medicina generale, Fimp, Cipe-Sispe-Sinspe e Simpef per i pediatri. Sono le declinazioni siciliane delle sigle che hanno firmato l’accordo nazionale col ministero della Salute.

I medici non mancherebbero

“Sempre più medici si mettono a disposizione”, rileva sinteticamente Toti Amato, presidente dell’Ordine dei medici di Palermo, ma non può che essere vincolante l’assenza dei primi 40 mila tamponi destinati alla Sicilia con cui iniziare un primo rodaggio. Del resto la presenza di medici di famiglia pronti a fare i tamponi è confermata anche dai sindacati del capoluogo siciliano, secondo cui, “dato il numero contenuto dei primi tamponi che arriveranno e vista l’ampia partecipazione dei colleghi, non si porrà nessun problema”.

I luoghi in cui fare i tamponi

Al netto dell’ovvia necessità di ottenere i test, sembra pronto a concretizzarsi un altro punto dell’accordo che verteva sulla scelta di aree ‘neutre’ dove effettuarli. Si tratta di una soluzione richiesta da medici di famiglia e pediatri per evitare il più possibile il viavai di assistiti bisognosi dei tamponi negli studi privati. Intanto dalle sigle sindacali palermitane si apprende dell’individuazione di “sei luoghi” destinati ad assolvere il compito, ma ulteriori dettagli dovrebbero emergere da una riunione in programma domani.


Partecipa al dibattito: commenta questo articolo

Segui LiveSicilia sui social


Ricevi le nostre ultime notizie da Google News: clicca su SEGUICI, poi nella nuova schermata clicca sul pulsante con la stella!
SEGUICI