Cracolici: "Se rinviato a giudizio |lascio presidenza commissione"

Cracolici: “Se rinviato a giudizio |lascio presidenza commissione”

Antonello Cracolici

Il parlamentare del Pd Antonello Cracolici ha commentato le novità relative all'indagine della Procura di Palermo sull'utilizzo dei fondi dei gruppi parlamentarti all'Ars nella scorsa legislatura. "Cadute gran parte delle contestazioni"

PALERMO – “Se dovesse arrivare nei miei confronti il rinvio a giudizio, ne prenderò atto e rassegnerò le dimissioni dalla presidenza della commissione Affari Istituzionali”. Le parole di Antonello Cracolici giungono a poche ore dalla notizia dell’avviso di conclusione delle indagini sulle presunte “spese pazze” all’Ars.

L’ex capogruppo del Partito Democratico ha però tenuto a sottolineare che soltanto due delle 31 attività contestategli originariamente dalla Procura di Palermo hanno resistito alle indagini. “Certo, avrei preferito ricevere la notizia di archiviazione – ha ammesso -, per me sarebbe stata la fine di un incubo. Ma è una buona notizia che i fatti a me addebitati sono passati da un peso finanziario di 1 milione e 700 euro agli attuali 37 mila. Ciò significa che il 98% delle contestazioni è stato cassato”.

A restare in piedi nei confronti di Cracolici sono, in particolare, le accuse di aver utilizzato fondi pubblici per circa 31 mila euro per l’acquisto di ceste natalizie, panettoni, di strenne e regalie varie, oltre a 4 regali di nozze per circa 6 mila euro. “Somme, queste ultime, che sono state sottoscritte da quote personali dei deputati – ha spiegato Cracolici -. L’equivoco deriva dal fatto che il gruppo del PD ha sempre avuto un conto corrente unico dal quale transitavano anche fondi del personale, dei portaborse, del partito e, trimestralmente, gli interessi maturati. In ogni caso – ha evidenziato il presidente della prima Commissione – ho piena fiducia nell’operato della magistratura. La mia amarezza è legata al fatto che mi sento indagato non per i reati in sé, dal momento non ho contestazioni per uso personale di queste somme. La mia unica “colpa”, quindi, sarebbe quella di essere stato il capogruppo. In ogni caso – ha aggiunto Cracolici – il PD ha sempre gestito i fondi in maniera trasparente, nonostante l’assenza di una normativa in proposito”.

L’avviso di conclusione delle indagini arrivato questa mattina, è un atto che prelude al rinvio a giudizio per i 14 ex capogruppo coinvolti nell’inchiesta. Ma Cracolici spera ancora che si possa arrivare ad una conclusione diversa. “Ho già chiesto tramite i miei legali di essere ascoltato per cercare di chiarire tutti i dubbi e le contestazioni ancora in piedi”.

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