Alcamo, il sindaco indagato | Bonventre si dimette - Live Sicilia

Alcamo, il sindaco indagato | Bonventre si dimette

Sebastiano Bonventre

L'accusa è di abuso d'ufficio. "In tre anni l'attività amminstrativa bloccata da procedimenti amministrativi e penali. Contro di me attacchi vili e strumentali".

una lettera per spiegare l'addio al comune
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ALCAMO (TRAPANI) – Il sindaco di Alcamo, Sebastiano Bonventre, ha rassegnato le sue dimissioni. Lo si legge in una nota del Comune trapanese, secondo cui Bonventre, in carica da maggio 2012, ha già informato della sua decisione il prefetto di Trapani, Leopoldo Falco. “Le dimissioni – si legge – giungono dopo meditata e attenta riflessione da parte del primo cittadino sugli eventi che hanno accompagnato, in questo triennio, la sua attività amministrativa e degli assessori che hanno collaborato con luk, rendendone l’iter un percorso impervio”.

Bonventre, che alle 18 di domani terrà una conferenza stampa, ha scritto una lettera: “Oltre a quattro procedimenti in tre anni e relative sentenze emesse dai tribunali amministrativi sulla legittimità incontrovertibile della mia elezione che, inevitabilmente, hanno condizionato e frenato durante questo periodo l’attività amministrativa, mi giunge un incredibile avviso di garanzia per abuso d’ufficio e lesioni personali in merito ad alcune vicende – rivela Bonventre – di allontanamento per assenteismo di alcuni lavoratori in crico al Comune. Dall’amministrativo al penale – ancora Bonventre – qualunque percorso appare, pertanto, buono per paralizzare regolarmente ogni attività di governo della città”.

“A questo si associa una serie inaccettabile di attacchi di ordine personale, tanto vili quanto strumentali, forieri di rabbia e odio che offendono me e la mia famiglia coinvolgendo persino quanti di loro non ci sono più e facendo sempre della calunnia una verità, con l’abituale arroganza autoreferenziale tipica di chi si crede sempre dalla parte della ragione e non si interroga su eventuali dubbi. Tutto ciò – prosegue Bonventre – ha fiaccato non poco l’entusiasmo e la volontà di spendermi per la città e mi ha fatto riflettere sul bisogno di tutelare la serenità della vita dei miei affetti più cari che, come padre e come marito, ho il dovere di difendere. Nessuna fuga da responsabilità, ma sofferenza per l’acredine, le ingiustizie subite, l’impossibilità di portare avanti il mandato in maniera serena, ed è per questo che vado via, avendo rispetto assoluto della valenza etica della carica che non può essere lesa dalla presenza di un sindaco qualunque a titolo sottoposto comunque a indagini ad opera dell’autorità giudiziaria. Ho scelto quindi – conclude Bonventre -, pur con molta sofferenza interiore e nella consapevolezza amara che ciò potrebbe anche creare disagi ai cittadini, di rinunciare al mandato”.

 


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