Crisi al comune di Palermo, Dc: “Lagalla ricompatti il centrodestra”

Crisi al comune di Palermo, Dc: “Lagalla ricompatti il centrodestra”

Maggioranza in subbuglio dopo lo scontro con Forza Italia

PALERMO – La maggioranza al comune di Palermo traballa. Lo scontro tra il sindaco Roberto Lagalla e Forza Italia è arrivato all’apice, provocando un terremoto nella coalizione di centrodestra: il passaggio di Salvo Alotta, ex lagalliano, alla corte di Renato Schifani ha provocato la reazione dell’ex rettore che ha chiesto al consigliere di lasciare la presidenza della commissione Sport.

Bonanno: “Serve serenità”

Una mossa che ha indispettito i forzisti che hanno rilanciato puntando sul rimpasto di giunta, fino a minacciare la crisi. “La dinamicità della politica non ci sorprende ma è evidente che ci siano situazioni che stanno causando una mancanza di serenità nella maggioranza”, dice Domenico Bonanno, capogruppo della nuova Democrazia Cristiana. “I cittadini l’anno scorso hanno premiato il sindaco e la sua coalizione sulla base di un programma ambizioso e condiviso – continua Bonanno – Nel rispetto del mandato che ci hanno conferito gli elettori, occorre rasserenare gli animi e ritrovare unità d’intenti; Palermo ha bisogno di una coalizione compatta che lavori per il raggiungimento di obiettivi importanti per la città. La Democrazia Cristiana, con lealtà e spirito di squadra, ha sempre garantito impegno e numeri in aula, nel rispetto degli alleati e dei cittadini”.

L’asse con Forza Italia

In realtà anche con i cuffariani i rapporti di Lagalla sono tesi. Nelle ultime settimane si sono moltiplicate le frizioni e l’avvicinarsi delle Europee non contribuisce alla serenità: il sindaco è sceso in campo con Matteo Renzi e la concorrenza al centro è più forte che mai. La Dc vanta un patto di ferro con Schifani e così arriva il sostegno alle richieste azzurre: “Ci aspettiamo dal sindaco che riannodi i fili della maggioranza, lavorando affinché si ritrovino le ragioni dello stare insieme e riconoscendo ai partiti la giusta rappresentanza, da loro nominativamente indicata, negli organi in cui si lavora per la città e nel rispetto della volontà popolare”.


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