Crisi Cmc, cantieri a rischio| La protesta di lavoratori e creditori - Live Sicilia

Crisi Cmc, cantieri a rischio| La protesta di lavoratori e creditori

L'azienda: incontro al ministero

Infrastrutture
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PALERMO – C’è grande allarme tra i creditori e i lavoratori per il futuro di Cmc. Il colosso di Ravenna delle costruzioni rischia il crac e sui cantieri che fanno capo alla società in Sicilia aleggiano spettri inquietanti. “Adottare una procedura straordinaria – simile a quella scelta dal ministero dello Sviluppo economico per la ripresa dei lavori della Siracusa-Gela – e fare subentrare le imprese affidatarie e subaffidatarie nell’esecuzione degli appalti in Sicilia assegnati dall’Anas al general contractor Cmc di Ravenna, finita in concordato, al fine di garantire la prosecuzione dei cantieri e di evitare che opere di collegamento strategiche per lo sviluppo dell’Isola, come la Agrigento-Caltanissetta, la Palermo-Agrigento e la metropolitana di Catania, diventino le ennesime incompiute”. Questa è la richiesta ai governi nazionale e regionale e all’Anas del “Comitato delle imprese creditrici del Gruppo Cmc di Ravenna per le opere pubbliche in Sicilia”, costituito presso il notaio Alfredo Grasso di Caltanissetta da oltre 70 fra aziende edili e fornitori specialistici, che vantano crediti per 50 milioni di euro nei confronti del colosso delle costruzioni che non paga fatture da oltre 18 mesi.

Il Comitato in una nota informa anche di aver dato mandato all’avvocato Patrizia Stallone di Palermo di agire legalmente nei confronti di Anas per il recupero indiretto di tali crediti “in quanto riteniamo l’Anas responsabile di non avere esercitato i dovuti controlli nei riguardi di Cmc”. Il Comitato, che ha sollecitato l’intervento delle nove Prefetture dell’Isola e ha incontrato l’assessore regionale alle Infrastrutture, Marco Falcone, perché “non si possono attendere i tempi lunghi di qualsiasi procedura amministrativa, giudiziale, concorsuale o fallimentare cui potrà andare incontro il general contractor”, denuncia “una gravissima condizione finanziaria che porterà le imprese impegnate con Cmc a chiudere se non riceveranno al più presto le somme dovute, con la conseguente perdita del lavoro per circa 2mila dipendenti. Una crisi industriale due volte superiore a quella dell’ex Fiat di Termini Imerese, che richiede, pertanto, quanto meno pari attenzione e impegno da parte dei ministeri dello Sviluppo economico, del Lavoro, dei Trasporti e dell’Interno, del governo regionale, dei Comuni coinvolti dai cantieri e di tutte le istituzioni, compresa l’Anas”.

Anche i sindacati sono sul piede di guerra e oggi hanno attuato delle manifestazioni di protesta tra Villafrati e Mezzojuso. Dice il deputato grillino Adriano Varrica: “La protesta dei lavoratori del cantiere sulla Palermo-Agrigento così come le richieste del Comitato delle imprese creditrici CMC in Sicilia sono un grido di aiuto che abbiamo accolto già a partire da novembre e al quale vogliamo dare risposta. Oggi ho incontrato i rappresentanti sindacali dei lavoratori del cantiere della Palermo-Agrigento, in continuità con quanto deciso con loro durante i nostri precedenti incontri lo scorso 14 dicembre e, ancor prima, per la visita del Ministro Toninelli a novembre. Siamo concordi sul fatto che sia necessario lavorare in maniera sinergica, nel rispetto dei ruoli, al fine di ottenere lo sblocco del cantiere e di salvaguardare i lavoratori, l’indotto e i fornitori dei cantieri in Sicilia colpiti dalla crisi di CMC, in concordato preventivo”.

Sabato il governatore Nello Musumeci ha scritto al ministro Toninelli sollecitando un suo intervento presso l’Anas per scongiurare “per affrontare e risolvere la crisi della Cmc che ha messo in ginocchio quaranta imprese siciliane e paralizzato lavori pubblici prioritari per lo sviluppo dell’Isola”. (sa. t.)

*Aggiornamento

ROMA, 14 GEN – “In riferimento alle dichiarazioni contenute nella nota firmata dal “Comitato delle imprese creditrici del Gruppo CMC di Ravenna per le opere pubbliche in Sicilia”, CMC Ravenna ritiene doveroso evidenziare che la società è all’interno di una procedura di concordato preventivo con riserva, ai sensi dell’art. 161, sesto comma l.fall., che prevede una gestione straordinaria anche in ordine alla capacità di espletare il pagamento dei fornitori”. E’ quanto si legge in una nota di Cmc nella quale si precisa che :”i vertici di CMC Ravenna incontreranno al Mise i sindacati, l’Anas e la Regione Sicilia, per rappresentare al meglio la situazione societaria attuale e illustrare i prossimi passi della procedura in corso”.

(ANSA)

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