Crisi di liquidità al Comune |Opposizioni all'attacco di Orlando - Live Sicilia

Crisi di liquidità al Comune |Opposizioni all’attacco di Orlando

Chiesta un'anticipazione di cassa per far fronte all'emergenza. Ferrandelli: "Situazione gravissima". La replica.

PALERMO Crisi di liquidità al Comune di Palermo. E la giunta chiede un’anticipazione di cassa per pagare stipendi e fornitori. Una mossa che ha dei costi, visto che sulle anticipazioni si pagano gli stipendi. E che scatena l’attacco degli oppositori del sindaco Orlando, come il forzista Angelo Figuccia, che solleva il caso, e il candidato sindaco Fabrizio Ferrandelli, che definisce “gravissima” la situazione economica del Comune.L’anticipazione è stata decisa con una delibera di giunta che autorizza l’utilizzo di un importo pari a 303 milioni. Una necessità, spiega la stessa delibera pubblicata sul sito del Comune, legata alla “contingente crisi di liquidità”. E’ il primo anno che l’amministrazione fa ricorso a questo strumento: ma nel 2017 questa è già la seconda volta. Il sindaco dal canto suo nel tardo pomeriggio si fa sentire, respingendo gli attacchi e accusando la Regione di ritardi nei trasferimenti. 

L’attacco di Ferrandelli

“Casse del Comune in rosso. Debiti fuori bilancio che conosceremo tra due anni. Conti delle società partecipate nei guai. Ed è solo la punta dell’iceberg”. A lanciare l’allarme è Fabrizio Ferrandelli, candidato sindaco di Palermo. “La gravissima situazione economica del Comune ci preoccupa e non poco. Non pensavo che Orlando potesse creare un simile baratro. L’ennesimo anticipo di cassa, addirittura per pagare gli stipendi – osserva – è la dimostrazione non solo di una grave criticità gestionale, ma anche di una mancanza di visione progettuale, in grado ad esempio di drenare finanziamenti comunitari”.

“Anticipi di cassa che avranno pesanti ricadute sia sulle casse del Comune ma soprattutto sui cittadini. – afferma Ferrandelli – Alla somma da restituire va infatti aggiunto almeno mezzo milione di euro di interessi. Soldi che potrebbero essere investiti in servizi per la cittadinanza”. “E invece – continua il candidato – si procede con bilanci di previsione sovradimensionati rispetto ai precedenti, erogazioni di contributi a pioggia, da parte delle controllate, per manifestazioni di quartiere, piani di promozione e campagne di assunzioni, poi bloccate”. “Sono seriamente preoccupato per il futuro di questa città – conclude Ferrandelli – e prima mettiamo ordine meglio è. Altrimenti non ci sarà più possibilità di ripresa”.

La risposta del sindaco

Leoluca Orlando risponde con un comunicato del Comune in serata: “Nessuno è contento di dover ricorrere all’anticipazione di cassa, con i costi che questo comporta – dice il sindaco -, ma l’Amministrazione comunale ha la responsabilità di evitare che comportamenti irresponsabili di altri Enti si ripercuotano sulla vita di migliaia di persone e sui servizi alla città. Proprio perché i conti del Comune sono in ordine, possiamo permetterci oggi di fare ricorso all’anticipazione, per sopperire alle carenze e ai ritardi di Stato e Regione. E visto che di conti stiamo parlando, a tutti coloro che in queste ore danno i numeri, cito soltanto due dati: nel 2017, il Comune non ha ancora incassato un solo euro dalla Regione e, nonostante questo, per esempio, sta anticipando le spese relative alle Comunità per minori e alle Comunità per il disagio psichico. Forse dovremmo interrompere questi servizi per non ricorrere all’anticipazione di cassa? E per quanto riguarda lo Stato, nel 2017 non sono stati versati ancora i fondi relativi al Coime e il Comune ha quindi già anticipato oltre 13 milioni di Euro. Forse dovremmo interrompere i servizi del Coime, non pagare gli stipendi dei lavoratori Coime e fermare le manutenzioni per non ricorrere all’anticipazione di cassa?”.

Figuccia: profondo rosso

“A fine mese, i circa 6000 dipendenti comunali riceveranno lo stipendio di aprile? Sono a rischio solo i loro stipendi o anche quelli di tutti i lavoratori delle società partecipate del Comune?”. Lo chiede Angelo Figuccia, consigliere comunale di Forza Italia. “La decisione del sindaco Orlando e della sua Giunta di aumentare al massimo l’anticipo di cassa fino a 303 milioni di euro, un fatto finora mai avvenuto, dimostra chiaramente come i conti del Comune – osserva – siano in profondo rosso, altro che siamo a posto come Orlando ama dire”. “Si rischia seriamente – aggiunge – di andare a gambe all’aria se non si trovano subito le risorse finanziarie necessarie per coprire le spese per il personale e quelle correnti. Senza dimenticare, peraltro, che quest’anticipo di cassa comporterà pure un salatissimo conto di interessi da pagare: se infatti finora si erano preventivati circa 400 mila euro, adesso questa spesa potrebbe essere raddoppiata, aumentando così le sofferenze delle casse comunali. Per Figuccia “Siamo sul limite del baratro finanziario, figlio degli sprechi degli anni orlandiani. E’ indispensabile che si inverta immediatamente la rotta e che si cominci seriamente a fare una politica di risparmi e di contenimento delle spese, rinunciando a consulenze inutili e a progetti faraonici che portano soltanto al disastro”.

Forello: operazione verità

Si fa sentire anche il candidato grillino: “Per cinque anni Orlando ci ha raccontato di aver scongiurato il default e messo i conti in ordine del Comune di Palermo. A due mesi dal voto scopriamo che non è così e l’amministrazione, è costretta a smentire se stessa e rivolgersi alle banche per far fronte alle spese correnti”. Lo dice il candidato sindaco del M5s Ugo Forello, riferendosi alla delibera con cui il comune ha deciso il ricorso ad un’anticipazione di tesoreria per il 2017. “Con la delibera approvata due giorni fa, che ha dato il via libera a un’anticipazione di cassa per 303 milioni di euro, Orlando certifica una situazione di sofferenza delle casse del Comune: in pratica ci dice che non ci sono soldi. Giustificare la scelta parlando dei mancati trasferimenti di Stato e Regione è falso – conclude – I palermitani sono stanchi del solito scaricabarile e pretendono un’operazione verità sui conti del Comune, dal momento che non è escluso che la situazione finanziaria potrebbe essere addirittura più grave di quella del 2012”.

La difesa di Occhipinti

“Il problema non è l’utilizzo della anticipazione di cassa, ma in un sistema che spinge verso i debiti sia privati che pubblici c’è solo da chiedersi quando verrà utilizzata. Il comune di Palermo è uno degli ultimi, se non l’ultimo dei grandi comuni d’Italia ad utilizzare l’anticipazione di tesoreria onerosa. Con questo non voglio nascondere i problemi di cassa del Comune, già diversi anni fa li avevo previsti e denunciati sia in sedute di Consiglio che diverse volte in Commissione Bilancio, ma la realtà è che i Comuni hanno subito ingenti tagli dei trasferimenti dello Stato e della Regione sostituiti da tasse da incassare che sicuramente sono meno certe dei trasferimenti statali”. Lo dice il consigliere comunale di Palermo Filippo Occhipinti. “Le casse dei Comuni hanno subito un sistema di entrate che piano piano ha sostituito il certo con l’incerto e questo ha fatto aumentare i problemi di deficienza di cassa, di contro le spese sono invece sempre certe – continua Occhipinti – chi oggi critica e attacca Orlando e la sua gestione, tra cui esponenti autorevoli di partiti regionali e nazionali che avallavano questo folle sistema, dove sono stati finora? Si poteva probabilmente fare di più nella gestione delle entrate, ma si sarebbe solo rinviato nel tempo il problema della mancanza di liquidità. Chi oggi attacca per mera campagna elettorale faccia lo stesso dentro il proprio partito e, a prescindere di chi governerà il difficilissimo futuro di questa città, abbia la responsabilità di chiedere la modifica di un sistema folle di austerità che sta distruggendo i Comuni e i servizi sociali. A chi poi chiede più austerità, compagno di tanti lavoratori delle partecipate o dipendenti comunali e regionali, chiedo: la soluzione sono i licenziamenti? Visto che le maggiori spese degli enti locali e del Comune di Palermo sono proprio i lavoratori? Non credo sia la strada giusta, è necessaria invece più equità e giustizia sociale. Bisogna salvaguardare i posti di lavoro in un momento economico così difficile e ogni mezzo è valido”.


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