ENNA – La procura di Enna accende i riflettori sull’ emergenza idrica che sta flagellando il territorio ennese.
Si tratterebbe di un’indagine esplorativa, frutto anche dell’allarme sociale attorno alla vicenda, evidenziato dalla proliferazione di manifestazioni e proteste di utenti e residenti di Comuni della provincia ennese, esasperati. I temi da approfondire sono tanti.
Da un lato la svolta drastica della fornitura idrica, fino a sette giorni, dall’altro dalle tariffe idriche, al punto che un legale, che ha aderito al Comitato Senz’Acqua Enna, Giampiero Alfarini, asserisce l’esistenza delle condizioni per contestare le bollette, gravate anche dalle cosiddette partite pregresse, al centro di tanti dissensi.
In diversi Comuni, tra cui Enna, l’acqua, nonostante il giorno della turnazione, non arriva in alcuni casi, come sostenuto in Consiglio comunale dall’esponente dell’opposizione, Giuseppe Trovato, oppure sgorga con una pressione bassissima, rendendo complicato il riempimento dei serbatoi.
A ciò si aggiunge il tema del rifornimento delle autobotti: gli utenti così come le aziende, nonostante il disservizio, sono costretti a sborsare i soldi di tasca propria, in quanto il servizio è nelle mani dei privati.
In alcuni Comuni, come a Calascibetta, l’amministrazione ha messo a disposizione un mezzo con 15 mila litri di acqua per uso potabile mentre la Protezione civile fornisce acqua per uso domestico ma non in tutto l’ennese.
Il rischio del mercato nero dell’acqua è di tutta evidenza, se ne è anche discusso nell’aula consiliare ennese, per non parlare dei pericoli per la salute e delle speculazioni economiche.
Insomma, una situazione complessa che la Procura di Enna intende affrontare per svelare se sussistono profili di illegalità.