I venti freddi della guerra sulla questione ucraina soffiano davanti alla costa siciliana. La flotta russa ha varcato Gibilterra e ieri ha cominciato ad attraversare il canale di Sicilia, navigando nel Mediterraneo. Con ogni probabilità puntano all’arrivo in Crimea con lo scopo di rafforzare il fronte per l’assedio dell’esercito del Cremlino intorno all’Ucraina.
Le sei navi russe sono partite a metà gennaio dal Mare del Nord, dai porti di Severomorsk (Flotta del Nord) e da Baltijsk (Flotta del Baltico). Sono progettate per trasportare e far sbarcare circa 60 carri armati e oltre 1.500 soldati. Negli ultimi giorni Mosca ha avviato esercitazioni di tutte le sue flotte a livello globale, in coincidenza con l’aumento delle tensioni con l’Occidente per la crisi ucraina.
In questo momento, così, le coste meridionali dell’Isola riscoprono la loro importanza strategica. Lo stretto di Sicilia è infatti il punto di snodo del Mediterraneo. E mentre le forse russe passano accanto all’Isola, gli aerei Nato, infatti, spiano dall’alto il movimento via mare. Gli aerei attivi nella missione di controllo potrebbero essere i pattugliatori P-8 Poseidon di base a Sigonella o i caccia F-18 Hornet imbarcati sulla portaerei Harry Truman, affiancata dal sottomarino nucleare Georgia, armato con missili da crociera Tomahawk.
La Marina italiana è presente con la portaerei Cavour, mentre i tedeschi affiancano gli alleati con la fregata Schleswig-Holstein.
Sempre in giornata, il Presidente del Consiglio, Mario Draghi, ha avuto stamattina una conversazione telefonica con il Presidente della Federazione Russa, Vladimir Putin. Al centro dei colloqui vi sono stati gli ultimi sviluppi della crisi ucraina e le relazioni bilaterali.
Il Presidente Draghi ha sottolineato l’importanza di adoperarsi per una de-escalation delle tensioni alla luce delle gravi conseguenze che avrebbe un inasprimento della crisi. Sono stati concordati un impegno comune per una soluzione sostenibile e durevole della crisi e l’esigenza di ricostruire un clima di fiducia.
Ieri lo scontro fra Usa fra Russia si è consumato durante la prima riunione del Consiglio di sicurezza Onu dedicata all’Ucraina. Oggi Mosca ha avvertito che non si tirerà i indietro di fronte alle minacce di sanzioni Usa. L’avvertimento russo è arrivato prima dell’atteso colloquio telefonico tra il ministro degli esteri russo Lavrov e il segretario di stato Usa Blinken. Mosca ha smentito di aver consegnato agli Usa una risposta alla proposta americana per la de-escalation della crisi e sul tema delle “garanzie di sicurezza” chieste dalla Russia.