PALERMO – Barros Schelotto convince tutti, parola di Bryan Cristante. Uno degli ultimi arrivati in casa rosanero ammette di essere rimasto colpito dal nuovo allenatore, subentrato a Davide Ballardini dopo i ben noti fatti di Coccaglio. Quella Coccaglio dove è iniziata l’avventura rosanero dello stesso Cristante, subito trovatosi in mezzo ad un cambio di guida tecnica: “Schelotto è un buon allenatore, sta trasmettendo le sue idee e si fa capire”, ha dichiarato il centrocampista all’incontro con i tifosi nello store ufficiale del Palermo in via Maqueda. Subito dunque un’ottima impressione, per nulla inficiata dall’ostacolo della lingua e della somiglianza tra i due gemelli Guillermo e Gustavo, rispettivamente allenatore e vice: “È difficile distinguerli (ride, ndr). Siamo comunque a loro completa disposizione, poi vedremo domenica chi giocherà. Dobbiamo solo continuare così”.
L’idea del nuovo tecnico è quella di creare un Palermo d’attacco, riproponendo il gioco che ha fatto le sue fortune in Argentina col tridente offensivo. Cristante, dal canto suo, ha già visto buoni spunti dalle idee di Schelotto: “Per i pochi allenamenti fatti ho visto che vuol creare un buon calcio, vedremo domenica cosa riusciremo a mettere in campo. In questi 3-4 allenamenti si sta facendo seguire e dobbiamo fare così fino alla fine della stagione”. E il tecnico, conscio di dover cambiare la squadra non soltanto dal punto di vista tattico, sta mettendo a disposizione tutto il suo tempo per velocizzare questo processo: “Deve spiegare il suo tipo di calcio e lo fa spesso – ammette Cristante -. Inoltre con lui lavoriamo spesso con la palla”.
Il progetto di un Palermo champagne si va a scontrare con i limiti di una squadra ritrovatasi a lottare per la salvezza. Contro Udinese e Carpi, il Palermo dovrà dare il massimo per allontanare ulteriormente la zona retrocessione: “Con l’Udinese sarà una gara importantissima, può darci un grande step per la salvezza. Le prossime due partite sono importantissime, bisognerà fare quanti più punti possibili”. Magari, chissà, confermando la maglia da titolare già avuta a Marassi contro il Genoa: “Io fisicamente sto bene e il ritmo partita lo troverò gradualmente, anche se mi sento i novanta minuti sulle gambe”. Nessuna sofferenza, inoltre, nel passaggio dal calcio portoghese a quello italiano: “La differenza è nell’intensità del calcio portoghese, quello italiano è più tattico”.
Tra i compagni, infine, quello che più ha colpito Cristante non può che essere Franco Vazquez, il vero pezzo da novanta di questo Palermo: “Sicuramente è un grande giocatore – ammette Cristante – ha una grande tecnica”. Nel suo ruolo, però, il giovane centrocampista scuola Milan vuole imparare da un elemento di grande esperienza: “Maresca è un grande campione, poi gioca nel mio stesso ruolo e cerco di carpire quanti più segreti”. E per chiudere, un messaggio al pubblico rosanero: “I tifosi sono fondamentali per noi, più sono meglio è. Non so se ci manca personalità, ma tutti stiamo dando il massimo. Zamparini ci ha ribadito di dover cercare la salvezza, per noi è fondamentale”.