PALERMO – “Hai ragione tu, quando l’altro ieri mi hai comunicato che il sottosegretario Bressa poneva la necessità di attendere per la stabilizzazione del precariato, il completamento dell’iter normativo – un rinvio in sostanza di qualche mese – oppure ha ragione Faraone affermando che si può immediatamente procedere alle assunzioni?”. E’ il passaggio di una lettera che il governatore Rosario Crocetta ha inviato all’assessore all’Economia, Alessandro Baccei, in merito alla stabilizzazione dei precari.
Con la lettera Crocetta vuol sapere da Baccei dove stia la verità. “L’altro ieri mi hai telefonato da Roma per dirmi che il governo non avrebbe impugnato la norma regionale sui precari e che occorreva, prima di procedere alla stabilizzazione, attendere il completamento dell’iter normativo nazionale – scrive il governatore all’assessore – In una nota di ieri, il sottosegretario Faraone afferma ‘il governo non impugna la norma regionale sul precariato, adesso la regione proceda a stabilizzare immediatamente i precari'”.
“A parte la ovvia considerazione, che il governo non ci abbia fatto un favore nel non impugnare una norma, come sembrerebbe ipotizzare il sottosegretario anche perché, in tal caso, potremmo sospettare che le impugnative del passato siano state determinate, non da scelte tecniche oggettive, ma da scelte politiche – cosa che mi rifiuto di pensare – prosegue – Se il governo non impugna la norma, dunque, vuol dire che abbiamo fatto una buona legge sui precari. Non è un favore che ci viene concesso da alcuno. A questo punto è necessaria un’azione di chiarezza istituzionale e politica”.
“Trovo singolare che il sottosegretario competente, Bressa, affermi una cosa e che il sottosegretario alla Salute, che non ha alcuna competenza in merito, affermi esattamente il contrario – sostiene il governatore – Ritengo necessario che tu dica ai siciliani come stanno le cose. Tale precisazione è necessaria, sul piano politico, in considerazione del fatto che è stato proprio Faraone, a proporti come assessore nell’ultimo rimpasto di governo”. “Chiedo al governo nazionale di chiarire con una nota ufficiale, quale sia la posizione effettiva – conclude – perché capisco che siamo nella terra di Pirandello, ma non può essere assolutamente accettabile che le Istituzioni abbiano diverse verità”.
In una lettera inviata al suo assessore all’Economia, il governatore Rosario Crocetta sollecita Alessandro Baccei, a trovare altri 20 milioni portando così a 36 milioni la dotazione del fondo per i disabili, entro martedì prossimo quando la norma, collegata al disegno di proroga dell’esercizio provvisorio, arriverà all’Ars per l’approvazione. “Ho apprezzato nella lunga seduta di giunta di ieri, sulla base della mia pressante richiesta, l’inserimento all’interno dell’esercizio provvisorio di una norma per l’assegnazione di un bonus a favore dei soggetti con disabilità gravissima, per integrare le attuali forme di assistenza affidate alle Asp e agli enti Locali, con un assegno medio di diecimila euro annui per garantire a tali soggetti la libertà di scelta – scrive Crocetta a Baccei – Avevo stimato in non meno di 36milioni di euro la cifra necessaria. Ovviamente per trovare tali risorse occorre un’analisi dettagliata del bilancio. Ieri non avevamo il tempo per fare tale analisi, avevamo infatti seduta all’Ars alle 17 e dovevamo fare in fretta. Ho accettato pertanto una prima ridotta somma di 16 milioni, riservandomi di cercare nelle pieghe del bilancio le somme necessarie a garantire serenità alle persone con disabilità gravissima e alle loro famiglie. Dal momento che l’aula è stata rinviata a martedì prossimo, ritengo che abbiamo tutto il tempo per modificare l’emendamento riportando la somma da stanziare a non meno di 36milioni di euro”. “So che potresti anche pensare che ci sono altre spese da affrontare, che lo Stato ci chiede il contenimento della spesa, che io voglio rispettare, ma in casi come questo i soldi vanno trovati, perché per dirla con Rousseau, occorre garantire il contratto sociale – conclude – Senza il rispetto di tale contratto, viene meno anche lo stato di diritto. Lo stato di diritto, infatti, si regge anche sullo stato sociale. Ti chiedo pertanto di riportare alle effettive necessità lo stanziamento relativo al fondo regionale per la disabilità. Attendo gli atti consequenziali”