PALERMO – Tutto sommato, l’ultima contestazione è la meno preoccupante. Per la Procura della Corte dei conti, Crocetta deve risarcire quasi 400 mila euro per le nomine, considerate illegittime dai magistrati contabili, del segretario generale di Palazzo d’Orleans Patrizia Monterosso. Acqua fresca, se si pensa ad altri e più recenti problemi. E anche se si riporta alla mente il modo col quale l’ex governatore derubricò la condanna contabile proprio alla burocrate più alto in grado della Regione: era poco più di una multa, secondo l’ex presidente, quella da 1,3 milioni per la dirigente. Una frase che fece saltare sulla sedia la presidenza della sezione giurisdizionale Luciana Savagnone.
Ma in effetti, quei 400 mila euro contestati a Crocetta rappresentano il “danno minore”. Perché, conti alla mano, se le contestazioni della Corte dei conti dovessero tutte arrivare intatte a sentenza, all’ex governatore toccherà restituire la bellezza di 14 milioni di euro. Una cifra assai maggiore rispetto a quella guadagnata da Crocetta in qualità di presidente della Regione.
Una somma enorme, in effetti, frutto appunto della somma delle contestazione mosse all’ex governatore solo negli ultimi anni e in qualche caso negli ultimi mesi. Come per la vicenda relativa al progetto “Spartacus”: secondo la Procura, la Regione avrebbe usato i fondi europei per garantire ai lavoratori dei cosiddetti “ex sportelli multifunzionali” un contratto a tempo determinato senza che a questo sia corrisposto un effettivo impiego. A un effettivo lavoro. A un corretto, insomma, utilizzo dei fondi comunitari. E così, se il presunto danno contestato a Crocetta e a un gruppo di suoi assessori è di circa 20 milioni di euro, il risarcimento richiesto nello specifico all’ex governatore ammonta a 8.262.33 euro. Oltre otto milioni e duecentomila euro. L’invito a dedurre è stato notificato poco meno di due mesi fa.
Pochi giorni prima, era poi arrivata un’altra maxi-multa, per dirla con le parole di Crocetta. Un’altra grossa inchiesta della Corte dei conti, infatti, è sfociata in una serie di inviti a dedurre (l’equivalente dell’avviso di garanzia, per un procedimento contabile) a amministratori di spicco: l’ex governatore Raffaele Lombardo, l’ex sindaco di Palermo Diego Cammarato, il suo successore Leoluca Orlando e, appunto, Crocetta. Al quale i magistrati contabili contestano un danno all’erario di somma di 4,3 milioni di euro per il flop della raccolta differenziata in Sicilia che avrebbe costretto appunto le casse pubbliche a spese enormi per il conferimento dei rifiuti nelle discariche.
Un altro milione di euro, invece, è contestato a Crocetta, insieme all’ex pm Antonio Ingroia, per le assunzioni a Sicilia e-servizi. È stato quello il primo “pasticcio contabile” del governatore gelese. Nel frattempo, il conto è “lievitato”. E adesso l’ex governatore rischia di dover risarcire alla Regione che ha guidato fino a un mese fa, oltre 14 milioni di euro. Un conto salatissimo.