Rimpasto, Marino e Sgarlata | vanno verso l'addio - Live Sicilia

Rimpasto, Marino e Sgarlata | vanno verso l’addio

"Marino fuori dalla giunta? C'è un problema di spazi, ho spiegato agli assessori qual è la situazione". Il tema del rimpasto agita i corridoi dei palazzi siciliani, ma l'azzeramento della giunta non è nelle intenzioni del presidente della Regione. Intanto, slitta ancora il confronto tra maggioranza e Crocetta: nuovo appuntamento a domattina.

PALERMO – “Marino fuori dalla giunta? C’è un problema di spazi, ho spiegato agli assessori qual è la situazione”. L’assessore all’Energia potrebbe presto lasciare l’esecutivo di Crocetta. La deduzione è il frutto, da un lato, della sibillina dichiarazione del presidente, dall’altro dalle conferme sui nomi che il governatore considera, in qualche modo, inamovibili: Lucia Borsellino, Linda Vancheri e Michela Stancheris. Mentre Nelli Scilabra rappresenterebbe l’area che fa capo a Crocetta tra i quattro assessori Pd. Intanto, tra maggioranza e governo e tra gli stessi partiti alleati, le fratture e le distanze sono notevoli. Dopo la “fumata nera” di stamattina, infatti, i partiti e il governatore si erano dati appuntamento a stasera. Incontro rinviato a domattina. Nella speranza che la notti porti consiglio.

Ma intanto, la frase del governatore, riferita al ‘caso Marino’, accompagna fuori dalla giunta anche altri assessori. E’ il caso di Maria Rita Sgarlata, anche lei tra i componenti della giunta in qualche modo collegabili direttamente al presidente. Il destino degli altri, ovviamente, è invece nelle mani dei singoli partiti, che dovranno decidere sulla propria rappresentanza nel governo regionale.

Per la prima volta, però, Rosario Crocetta ha messo seriamente in dubbio la permanenza dell’ex pm in giunta. Un rapporto, quello tra il governatore e Marino che si è man mano logorato tra le querelle legate all’Eolico (durissime le polemiche col Pd, in quel caso, e in particolare con Antonello Cracolici) e soprattutto a quelle riferite alla gestione delle discariche. Un terreno sul quale Marino ha finito per scontrarsi duramente anche con i vertici di Confindustria. Insomma, Marino non era più così gradito. E qualche giorno fa è stato necessario un confronto a Palazzo d’Orleans tra l’assessore e il presidente. Un confronto che però non avrebbe ricucito lo strappo.

Se Marino e la Sgarlata, quindi, lasceranno il governo, il presidente della Regione non ha comunque intenzione di azzerare la giunta. Almeno per quanto riguarda la porzione di esecutivo che fa direttamente riferimento a lui. Un modo per confermare la fiducia agli assessori, certo. Ma anche per poter rivendicare il filo di continuità con la prima parte della legislatura. Il modo per poter dire, insomma, che il rimpasto non è il frutto di un fallimento, ma delle incessanti richieste dei partiti. Sicure di restare – in caso di movimenti – sarebbero, come detto, Linda Vancheri e Lucia Borsellino, Michela Stancheris in quota Megafono e Nelli Scilabra per il Partito democratico.

Il problema, però, riguarda due nuove forze politiche, i Democratici e riformisti di Totò Cardinale e Articolo 4 di Lino Leanza. Due partiti che, per Crocetta, “legittimamente” chiedono un posto. E per consentire l’ingresso di questi due schieramenti, il governatore è disposto a cedere uno dei due posti per i quali la nomina degli assessori – secondo il patto di governo tra Pd, Udc e Megafono – spetterebbe a lui. Resterebbe, così, ancora un posto da assegnare. Una poltrona che L’Udc dovrebbe cedere ad Articolo 4, rinunciando però ad uno dei tre assessorati che gli spetta. Gli uomini di Leanza e Sammartino, però, hanno rilanciato chiedendo il rispetto di un criterio di “proporzionalità” rispetto ai numeri dei deputati all’Ars. Su questo, non si è ancora trovata un’intesa. E se ne riparlerà nel “secondo tempo” del vertice, previsto per stasera.

Altro ostacolo da superare, forse ancora più alto, è che proprio l’Udc nel frattempo continuerebbe a chiedere posti per deputati ed ex deputati. Ma, soprattutto in questa fase (a maggio ci saranno le elezioni per il rinnovo del parlamento europeo), Crocetta non è disposto a fare passi indietro. “I deputati? Sono figli di un dio maggiore – ha detto il presidente della Regione, arrivato all’Ars per discutere in commissione Bilancio il dl pagamenti, rispondendo alle critiche mosse dal deputato Drs Marco Forzese – , infatti sono stati eletti parlamentari, e non per fare gli assessori”. Crocetta, poi, ha confermato l’intenzione di mantenere la linea già intrapresa in queste settimane: “Non ci sarà alcun azzeramento della giunta, e tra l’altro mettere parlamentari in periodo di elezioni europee significherebbe fare una giunta da campagna elettorale. Noi, invece, siamo abituati ad assessori che lavorano anche sedici ore al giorno. Si fa il nome di Lumia per un posto a Bruxelles? Con il rimpasto non c’entra nulla – ha chiarito Crocetta – , io non ho fatto nessun aut-aut. E’ una vicenda che riguarda i partiti, e io non voglio entrarci”.

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