L'opposizione all'attacco: | "Da Crocetta slogan e bugie" - Live Sicilia

L’opposizione all’attacco: | “Da Crocetta slogan e bugie”

I capigruppo di Pdl, Pid-Grande Sud, Partito dei siciliani e Lista Musumeci demoliscono l'operato del governo: "Marce indietro ridicole e ritardi preoccupanti. L'Isola è in condizioni disastrose". Con loro, anche Giancarlo Cancelleri: "Pronti a staccare la spina all'esecutivo". Il modello Sicilia è un lontano ricordo.

PALERMO – Bugie, slogan, e una Regione in condizioni disastrose. L’opposizione all’Ars si riscopre vera opposizione, attacca il governo Crocetta su tutta la linea e scopre di essere “numericamente” più forte di quanto pensasse. Seduto tra i deputati di Pdl, Grande Sud, Cantiere popolare, Partito dei siciliani e Lista Musumeci, ecco spuntare Giancarlo Cancelleri. Il modello Sicilia è ormai un lontanissimo ricordo. Mentre in sala stampa fa capolino, forse non per caso, persino qualche deputato del Pd. L’opposizione, che oggi si riscopre opposizione, è “ampia” quasi come la maggioranza.

Nonostante ciò, oggi, non si parla di mozioni di sfiducia, o di richiesta di dimissioni. Una “spada” che per lungo tempo era rimasta sospesa sul capo dell’ex governatore Raffaele Lombardo. No. L’opposizione che si riscopre vera opposizione, si presenta come “responsabile”, e vuole fungere da “pungolo”. Nonostante oggi le bordate al presidente Crocetta non manchino affatto. E ad avviare la giostra è il capogruppo del Partito dei siciliani, Roberto Di Mauro: “Il governo – dice – non ha tenuto conto dei rilievi della Corte dei conti. Ad esempio, sui residui attivi è intervenuto con un ddl ‘ballerino’, che non prevede un importo chiaro, definito. Assurdo pensare di aumentare l’Irpef. Da aprile, quando è stato approvato il ‘salva imprese’ ad oggi, il governo avrebbe potuto con calma proporre interventi differenti. Crocetta – insiste Di Mauro – la smetta di parlare di Muos, Casinò e compagnie aeree. Si sieda attorno a un tavolo e discutere di cose serie. Compia meno viaggi inutili a Roma. Sono già trascorsi, inutilmente, dieci mesi”.

Ancora più netto il capogruppo di Cantiere popolare-Grande Sud Toto Cordaro: “Il presidente Crocetta non ha una maggioranza. Ieri si è dilaniata in Aula sul ddl anti-parentopoli. Oggi, in prima commissione si è assistito a fatti poco degni nemmeno di un consiglio comunale. Sulle Province, poi, – prosegue – vorrei ricordare che a giugno si era tenuta una riunione con tutti i commissari degli enti. Ci hanno comunicato che da agosto non saranno in grado di pagare gli stipendi. Da settembre non ci sarà modo di garantire nemmeno l’istruzione e la manutenzione delle strade provinciali. Nulla è oggi all’orizzonte, ma quotidianamente i commissari continuano a chiedere aiuto. Persino la Cgil, sindacato storicamente vicino a Crocetta, non perde l’occasione giorno dopo giorno per dire che l’operato del governo è fallimentare. Bisogna far capire a Crocetta, pena il disastro, che si deve sedere attorno a un tavolo con tutte le forze in parlamento”. Cordaro, poi, passa in rassegna le promesse mancate dal governatore: “Stiamo rasentando il ridicolo: si parla di una compagnia di pullman può fare aerei, di una Regione che può aprire Casinò anche se la competenza è nazionale. Il presidente, poi, prende impegni col Muos e con i Pip, per poi disattenderli. Sull’Irpef ha detto che è stato frainteso. Crocetta torni con i piedi per terra. La sua maggioranza non c’è più, con buona pace degli accattoni che hanno cambiato casacca e sono passati con lui”.

Secondo il vicecapogruppo del Pdl Marco Falcone finora “si sono visti tanti proclami, ma nessun fatto. Oggi anche sul ddl del rendiconto ci sono molti dubbi. Nei mesi scorsi, però, si è perso tempo con gli slogan. A marzo, solo per fare un esempio, Crocetta uscì fuori l’annuncio dei Trinacria bond. Che fine hanno fatto? Finora Crocetta è stato un irresponsabile”.

“Crocetta – rilancia Santi Formica, della Lista Musumeci – è una fonte inesauribile di battute. Tra le situazioni assurde che abbiamo visto negli ultimi tempi, l’annuncio di una “macchina mediterranea” da vendere agli africani. O ancora, la decisione di nominare il titolare della Ksm a capo dell’Irfis. Se l’avesse soltanto immaginato Cuffaro, l’avrebbero arrestato il giorno dopo”. “I ritardi del governo – dice Mimmo Fazio, del gruppo Misto – stanno provocando gravissime conseguenze a carico delle Province. A cominciare dalla chiusura dei consorzi universitari. Nel frattempo il collegamento Trapani-Palermo delle ferrovie si interromperà l’8 agosto. In sede di Finanziaria, poi, è stata impugnata la Tabella H. Tutti, però, eravamo d’accordo di intervenire in favore delle associazioni più serie. Ma ancora il governo non fa nulla”. “Da ottobre Crocetta – ribadisce Bernadette Grasso, di Grande Sud – ha annunciato una rivoluzione, una sburocratizzazione, la cancellazione di enti inutili. Nessun provvedimento è stato messo in campo. E ancora sosteniamo carrozzoni inutili, non riuscendo a garantire lo Stato sociale, i servizi per gli ultimi”.

Fin qui, l’”opposizione istituzionale”. Quella dei partiti che fin dall’inizio si sono trovati “dall’altra parte della staccionata”. Ma oggi, tra gli esponenti dei vari partiti di centrodestra, ecco anche il capogruppo del Movimento cinque Stelle Giancarlo Cancelleri. Insomma, il “modello Sicilia” è già fuori moda. “Da questo governo – dice Cancelleri – ci si aspettava molto di più. E invece abbiamo assistito a vicende troppo simili a barzellette. A proposito del credito d’imposta, ad esempio, l’assessore Bonafede ci spiegò che le aziende non potevano ricevere i finanziamenti a causa di per un server rotto. Poi si scoprì che le aziende appaltate non avevano compreso che lavoro dovessero fare. Quasi tutti gli assessori, poi, – prosegue – sono latitanti sia in commissione che in Aula. Vengono i funzionari a dire ‘sono qui da 15 giorni, e non ne so nulla’. Le marce in avanti e indietro del governo hanno rasentato il ridicolo. Il governo è fortemente influenzato da alcuni ambienti dell’imprenditoria siciliana, e mi riferisco a Confindustria. E se è così, ho paura. La maggioranza – conclude Cancelleri – non esiste e si sgretola alla prima richiesta di voto segreto. Se le cose non cambieranno radicalmente, non mi sento in diritto di tenere ancora la spina attaccata a questo governo”. Fa capolino, insomma, la proposta di una mozione di sfiducia al governatore. I numeri, più o meno ci sono. Oggi i capigruppo presenti rappresentavano 43 deputati. E tanti scontenti sarebbero presenti nei vari gruppi di maggioranza. Ma l’opposizione, per il momento, è “responsabile”. “La vuoi sapere la verità – sussurra uno dei componenti di quell’opposizione – qua nessuno vuole presentare la mozione. Figurati se vuole perdere il posto di deputato…”.


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