Crollo solarium, in 5 rischiano il processo |Le accuse: disastro colposo e lesioni - Live Sicilia

Crollo solarium, in 5 rischiano il processo |Le accuse: disastro colposo e lesioni

Chiesto il rinvio a giudizio anche per Orazio Di Maria, ingegnere dell’ufficio tecnico comunale di Riposto.  Diciassette le persone offese. A ottobre l'udienza preliminare. IL VIDEO DELLA NOTTE DI TERRORE A TORRE ARCHIRAFI

 

la tragedia sfiorata
di
2 min di lettura

CATANIA – Il sostituto procuratore di Catania Alfio Fragalà ha chiesto il rinvio a giudizio per disastro colposo e lesioni personali colpose per tutti e cinque gli indagati nell’ambito dell’inchiesta avviata lo scorso anno, all’indomani del crollo di uno dei solarium di Torre Archirafi a Riposto. Davanti al Gup Laura Benanti il prossimo primo ottobre dovranno presentarsi nella veste di imputati l’ingegnere Orazio Di Maria, responsabile unico per i Lavori Pubblici del comune di Riposto, Sebastiano Sorbello, rappresentante legale dell’associazione “Roca de Mar”, che aveva in affidamento il servizio di gestione e costruzione dei solarium, Giovanni Sorbello, gestore della piattaforma crollata, Salvatore Bonaccorso, direttore dei lavori e responsabile del cantiere, e Rosario Grasso, autore materiale della costruzione.

Per la Procura di Catania tutti sarebbero responsabili, in cooperazione, del crollo che solo per miracolo non si è trasformato in tragedia il 23 giugno dello scorso anno. La negligenza, l’imprudenza, l’imperizia ma anche la violazione delle norme previste per la progettazione e la costruzione delle strutture provvisorie aperte al pubblico avrebbero determinato, secondo l’accusa, il crollo della piattaforma che ha messo in serio pericolo l’incolumità delle persone presenti il giorno dell’inaugurazione.

L’ingegnere dell’ufficio tecnico comunale Orazio Di Maria non avrebbe esercitato in primo luogo i necessari controlli sulla progettazione e sull’idoneità statico funzionale del solarium e non avrebbe poi impedito, come avrebbe dovuto, l’accesso al pubblico prima di eseguire il collaudo della struttura. Sebastiano Sorbello è accusato di aver consentito, in qualità di rappresentante legale dell’associazione titolare della concessione comunale, l’apertura al pubblico del solarium nonostante non fosse stato eseguito il collaudo, ma anche di aver incaricato della progettazione e della direzione dei lavori Salvatore Bonaccorso, imputato per aver redatto un progetto e degli elaborati grafici insufficienti e contrastanti con le prescrizioni tecniche previste.

Il gestore della struttura Giovanni Sorbello avrebbe organizzato l’inaugurazione e aperto al pubblico la struttura senza averne verificato la stabilità. Infine Rosario Grasso, l’operaio incaricato della costruzione della piattaforma, avrebbe realizzato una struttura instabile. Quella sera diciassette persone, parti offese nel procedimento, hanno riportato lesioni e traumi con prognosi comprese tra i tre ed i trenta giorni.


Partecipa al dibattito: commenta questo articolo

Segui LiveSicilia sui social


Ricevi le nostre ultime notizie da Google News: clicca su SEGUICI, poi nella nuova schermata clicca sul pulsante con la stella!
SEGUICI