Csm, la decisione è arrivata | Saguto fuori dalla magistratura - Live Sicilia

Csm, la decisione è arrivata | Saguto fuori dalla magistratura

Il provvedimento è impugnabile di fronte alle sezioni unite civili della Cassazione. Gli assolti.

ROMA – Rimozione dai ranghi della magistratura. Lo ha deciso la sezione disciplinare del Csm per Silvana Saguto, ex presidente della sezione Misure di prevenzione del Tribunale di Palermo, sotto processo a Caltanissetta per la mala gestio dei beni confiscati alla mafia. Il provvedimento del Csm è impugnabile di fronte alle sezioni unite civili della Cassazione. 

Saguto non era presente in udienza. Aveva chiesto un nuovo rinvio per esercitare la facoltà di rendere dichiarazioni spontanee. Il giudice soffre di una patologia seria e, secondo i suoi legali, non poteva né spostarsi a Roma, né partecipare al processo collegata in videoconferenza da Palermo. Videoconferenza che, tra l’altro, non sarebbe prevista nei procedimenti disciplinari. Il collegio ha ritenuto “insussistente” il legittimo impedimento.

Il Consiglio superiore della magistratura ha inoltre ritenuto responsabili di una parte delle contestazioni Fabio Licata, prima giudice a Palermo e oggi al tribunale di Patti, e Lorenzo Chiaramonte, ora in servizio a Marsala. Il primo ha ricevuto la sanzione della perdita di due mesi di anzianità e il secondo quella della censura.

La difesa di Fabio Licata fa sapere che farà ricorso perché “la decisione del Csm si fonda su un presupposto illogico e su una palese violazioni di legge. Per quanto riguarda l’aumento del compenso al marito di Silvana Saguto, l’ingegnere Caramma, la procura di Caltanissetta ha escluso comportamenti dolosi di Licata, facendo emergere che il giudice è stato egli stesso vittima di un raggiro. Per quanto riguarda invece gli organi di vigilanza di Italgas e di Gas Natural – secondo l’accusa, il giudice Licata avrebbe autorizzato un cambio senza passare dal collegio – si è dimostrato che esiste una norma del codice antimafia che prevede l’intervento del giudice per gli atti di straordinaria amministrazione”.

Assoluzione, nel procedimento disciplinare, per Guglielmo Muntoni, che presiede la sezione Misure di prevenzione di Roma, e per il giudice Tommaso Virga, ex presidente di una sezione del Tribunale di Palermo e trasferito a Roma. Nel suo caso erano due i capi di incolpazione. Dal primo, la presunta interferenza sul giudice Saguto per l’assegnazione dell’incarico di amministratore giudiziario al figlio Walter, è arrivato il proscioglimento perché il fatto non è stato provato. Si tratta della stessa ipotesi che viene contestata a Virga padre in sede penale a Caltanissetta. Per il secondo, un tentativo di acquisire informazioni dell’indagine dai colleghi, il Csm lo ha scagionato per l’irrilevanza del fatto.

 

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