ROMA- L’Udc mantiene il diritto a usare il simbolo dello scudo crociato bianco-rosso su fondo blu accompagnato dalla scritta ‘Libertas’. Il Tribunale di Roma ha infatti respinto il ricorso di Salvatore Cuffaro e della sua associazione non riconosciuta ‘Democrazia cristiana’.
Come si legge nell’ordinanza del giudice Paolo Goggi, è “fondata” l’eccezione sollevata dal partito guidato da Lorenzo Cesa – assistito dall’avvocato Gianni Galoppi – secondo cui Cuffaro e “la sedicente Dc che sostiene di rappresentare” sono “privi di qualsivoglia legittimazione ad agire, in quanto l’associazione non sarebbe espressione dello storico partito” e Cuffaro “non sarebbe in alcun modo legittimato ad agire quale suo rappresentante”.
Il giudice rileva come l’ex senatore ed ex presidente della Regione Sicilia non abbia offerto “idonea dimostrazione dei poteri di colui che nel ricorso afferma essere il segretario amministrativo del partito”. E nemmeno, aggiunge, ci sono “elementi sufficienti da cui poter desumere la necessaria continuità associativa” fra l’associazione di Cuffaro e “e lo storico partito della Democrazia cristiana”. E quindi il diritto a utilizzare lo scudo crociato come simbolo resta all’Udc.
“Non siamo in discussione”
Non abbiamo la sentenza e quindi, al momento, non avendo letto le carte, siamo cauti – dice Cuffaro a LiveSicilia.it -. In ogni caso, vorrei chiarire un punto fondamentale. Il nostro ricorso riguardava il simbolo della scudo crociato e l’Udc. Ma le liste della Nuova Dc e il suo attuale simbolo non sono in discussione. Nessuno ce li può togliere”. Il leader della Nuova Dc non presenterà ricorso. “Abbiamo chiesto al tribunale di Roma che lo scudo crociato potesse riunirsi alla Democrazia Cristiana. Il giudice, invece, ha sentenziato che debbano rimanere separati e che il diritto di utilizzarlo come simbolo resta dell’Udc. Non presenteremo ricorso e continuiamo a sostenere l’importanza storica ed ideale di riunire lo scudo crociato con la DC e che questo abbia senso solo se tutte le diverse anime di ispirazione democristiana troveranno le ragioni per farlo e per tornare insieme, ma è una decisione politica”. Lo dichiara il segretario nazionale della DC, Totò Cuffaro in una nota.
“Per quanto riguarda noi, abbiamo già il nostro simbolo e il nostro nome che nessuno può toglierci. Andiamo avanti col nostro segno al quale ci siamo affezionati, che è stato riconosciuto e convalidato dal Ministero dell’Interno ed apprezzato dagli elettori e che ci sta dando grandi soddisfazioni”, conclude.