Totò Cuffaro e la (complicata) rifondazione moderata - LiveSicilia

Cuffaro, i capponi e la (complicata) rifondazione moderata

Commenti

    Lo spauracchio per l’arrivo delle “destre populiste” (ma per favore), non siano solo una scusa per ritrovarci certi personaggi al potere.
    Hanno fatto il loro tempo, si godano la campagna ed i lauti vitalizi.

    Facciamo tutti a meno di costoro.

    al giorno d’oggi un partito di centro come la D.C. occorre ed è essenziale per il vivere bene

    Ma non aveva detto che doveva andare in Africa a curare i malati? Ormai hai fatto il tuo tempo, fattene una ragione.

    Può, insomma, ricominciare. Mentre in un qualunque Paese di questa parte di mondo il tentativo di ritornare in politica sotto qualunque forma sarebbe respinto più o meno fermamente, da noi se ne può parlare. E riparlare. Infatti è dal dicembre 2015 che ci ha abituati a periodiche comparse, più o meno lunghe. Notevole, fra queste, l’incontro con un Coraggioso. Che non portò nulla di buono.
    Dopo quel risultato deludente, manifestò la volontà di ritirarsi in campagna e inviò a Orlando, eletto sindaco invece del suo Ferrandelli, del vino delle sue terre.
    Probabilmente la vita di campagna non s’addice a Cuffaro, o forse fu troppo il vino donato e troppo poco quello rimastogli. Comunque sia, rieccolo per supportare vecchie speranze di chi continua a riscaldare vecchie poltrone.

    Vincenzo Figuccia subito Sindaco !!!
    Persona competente e preparata…movimentista, uomo di buon senso e allo stesso tempo capace di parlare al popolo.

    Cuffaro ancora parla di politica? Con quale coraggio?

    carissimo ” EX” ti dico solo una cosa: ” Ce ne fossero altri come lui “

    Le voragini finanziarie della Regione arriverebbero al centro della terra.

    La storia è stata ormai scritta ma , permettete, è stata scritta da una magistratura che scricchiola da tutte le parti. Decio Terrana che ha la memoria corta e non ricorda più quando faceva la fila in segreteria Romano, oggi, lancia Ficuccia. Ma dove lo lancia se non ha più nessuno accanto a lui. Forse va in cerca di qualcuno che lanci lui.

    Ma chi è Terrana

    Faraone o micciche non sono meno populisti di musumeci o Salvini. Occorrono persone equilibrate e ragionevoli per rifare il centro e prendere i voti di opinione.

    lo si capisce dai toni pacati, degli attuali governatori, che hanno nel ribattere un iniziativa già condannata sul nascere.
    Quanto marcio all’interno dell’ars, e chissà quanti di loro sperano che ritorni il condannato.

    Sicuramente un politico DOC,avrà successo perchè la classe politica odierna non esiste,mediocre e fallimentare. Non ho mai votato Cuffaro,ma domani potrei anche anche votare un suo partito,penso che possa essere un partito per sconfiggere i fascisti e coloro che hanno cambiato casacca e senza ritegno e rispetto per il popolo siciliano si sono targati lega. Sicuramente in questo momento lui è Saverio Romano possono bloccare il pericolo leghista / fascista

    Cuffaro se é di parola in Burundi deve andare e restarci

    Di nuovo lui ???
    Ma non doveva andarsene a fare il missionario in BURUNDI ???
    Ma uomo di parola è ???
    Questa volta il patrimonio glielo sequestrano …

    Con il coraggio di chi vuole continuare con la captatio utilitatis …

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Gli ultimi commenti su LiveSicilia

E allora? Dov'è la notizia se tutto rientra nella norma. Ebbene, questo è il mese dell'ipocrisia (avete presente la valanga di "auguri" urbi et orbi?), quindi ci sta tutto e calza a pennello lo stupore per il "caro voli" che, invece è un fatto ordinario e ricorrente. Che Natale sarebbe senza l'albero, il presepe, il panettone e i politici che si stracciano le vesti per il caro voli? E, ovviamente, l'informazione che torna a battere sugli stessi tasti, stavolta con la piccola variante del concorso. Ok, tranquilli, passerà. Ma tornerà puntualissimo a Pasqua, insieme alla colomba e alle uova. Insomma, qual è la novità?

Dopo quarant’anni di precariato strutturale, presentare l’aumento delle giornate lavorative come una “svolta storica” appare non solo insufficiente, ma profondamente offensivo per migliaia di lavoratrici e lavoratori forestali. Portare le giornate da 151 a 174, da 101 a 124 e da 78 a 101 non è una riforma: è l’ennesimo rattoppo su una ferita che la politica regionale sceglie consapevolmente di non curare. Si continua a parlare di “passo avanti” e di “gestione sostenibile del territorio”, ma si evita accuratamente di affrontare il nodo centrale: la stabilizzazione di chi da decenni garantisce la tutela dei boschi siciliani in condizioni di precarietà permanente. Migliaia di operai che ogni anno vengono richiamati al lavoro, formati, utilizzati e poi rimandati a casa, senza certezze, senza dignità, senza futuro.Dopo 40 anni, non è accettabile che la Regione Sicilia consideri un aumento di qualche settimana lavorativa come una concessione straordinaria. Non è rispetto, non è valorizzazione del lavoro, non è programmazione. È solo il rinvio dell’ennesima riforma annunciata e mai realizzata.Si parla di sostenibilità ambientale, ma non esiste sostenibilità senza sostenibilità sociale. Non si può difendere il territorio continuando a tenere in ostaggio chi quel territorio lo cura ogni giorno. La vera riforma sarebbe uscire definitivamente dal bacino del precariato, riconoscendo diritti, stabilità e dignità a lavoratori che hanno già ampiamente dimostrato il loro valore.Dopo quattro decenni di attese, promesse e sacrifici, questo emendamento non rappresenta un traguardo: rappresenta l’ennesima occasione mancata. E soprattutto, una grave mancanza di rispetto verso chi chiede solo ciò che gli spetta.

Cateno De Luca sforna nuovi movimenti e partitini con la stessa velocità e noncuranza con cui passa dalle invettive agli apprezzamenti per tornare di nuovo alle invettive. Le vicende che lo hanno visto altalenante nei rapporti con l'ologramma e la banda bassotti politica ne sono la prova. Attualmente il pendolo è tornato ad oscillare a sinistra, ma quelli non ne vogliono sapere e di tentare un'altra avventura in solitaria non è cosa. Perciò il soggetto si agita e prova a restare al centro dell'attenzione mediatica non potendo essere al centro della scena politica. Come gli finirà lo vedremo, ma la credibilità politica è uscita fortemente minata dalle tante scelte sbagliate che si stanno "mangiando" anche l'aura di bravo amministratore sulla quale ha fatto sempre affidamento.

Segui LiveSicilia sui social


Ricevi le nostre ultime notizie da Google News: clicca su SEGUICI, poi nella nuova schermata clicca sul pulsante con la stella!
SEGUICI