Cuffaro da Musumeci: "Lavoriamo all'unità della coalizione" - Live Sicilia

Cuffaro da Musumeci: “Lavoriamo all’unità della coalizione”

Stamattina l'incontro con il presidente Musumeci.

CATANIA – Catania, esterno giorno. “Non ci posso credere c’è Totò Cuffaro”, strilla il posteggiatore abusivo che staziona davanti al PalaRegione. Uno scatto felino e una stretta di mano vigorosa prendono in contropiede l’ex presidente della Regione. “Non mi lavo più la mano” continua l’ammiratore di Cuffaro. Ma dal codazzo democristiano al seguito del leader centrista l’entusiasmo viene smorzato da una sagace battuta che ha il sapore di un saggio consiglio: “Si lavi, c’è il Covid”. Questa la scena madre che apre la mattinata politica siciliana. Il ritorno trionfale di un Totò Cuffaro rubicondo e gioviale tornato al centro dell’agone politico.

Parola d’ordine: mediazione

A margine dell’incontro con il presidente Nello Musumeci, il leader della nuova Dc non si sottrae alle domande dei cronisti. Anzi, con sorriso sornione si offre a favore di telecamera indossando i panni del saggio mediatore. “Siamo qui per ribadire al Presidente della Regione Musumeci che c’è tutta la nostra volontà da democristiani di lavorare perché possa esserci una coalizione unita, perché se la coalizione è unita si affronta una campagna elettorale vincente”, argomenta Cuffaro.  Il leader della nuova Dc sa molto bene che la partita per Palazzo d’Orleans non si gioca in solitaria senza fare i conti con il match palermitano. “Chiederò a Musumeci di fare uno sforzo insieme a noi affinché anche su Palermo e Messina possa esserci una candidatura che unisca la coalizione per iniziare al meglio i prossimi appuntamenti elettorali”, anticipa ai giornalisti.  

“Udc divisiva, non Lagalla”

E davanti alla domanda diretta sulla candidatura “divisiva” di Roberto Lagalla dice senza peli sulla lingua: “Divisiva è l’Udc, non la candidatura di Lagalla”. E sferra una dolorosa stoccata agli ex amici di partito. In questo momento a Palermo ci sono più candidati: Lagalla, Cascio, Varchi, Lentini. Penso che il primo sforzo da fare sia sedersi a ragionare, la prima volta che ci hanno provato ci avevano esclusi perché non avevamo candidati. Spero prevalga il buon senso di tutti, come dimostra l’incontro di oggi con Musumeci: dobbiamo tornare a ragionare. Mi auguro che a Palermo i partiti tornino a farlo per individuare la candidatura migliore che tenga unita la coalizione e che consenta di vincere”, spiega l’ex Presidente. E non esclude di ripescare Italia Viva. considerando i sommovimenti legati all’elezione del Capo dello Stato. Insomma.  Più difficile il dialogo con Azione viste le prese di pozione pubbliche del leader Carlo Calenda. Insomma, un Cuffaro in grande spolvero.

“Ho sbagliato, ma non rimarrò detenuto per tutta la vita”

Un’ora dopo, terminato il colloquio con Musumeci, l’ex presidente si dice soddisfatto. Un ragionamento complessivo e unitario è stato messo sul tavolo. E messa da parte la tattica, ci tiene soprattutto a parlare di politica: al governatore ha infatti chiesto di farsi promotore di un disegno di legge che consenta al personale sanitario siciliano di dare una mano concreta in Ucraina facendo ricorso all’aspettativa retribuita. Poi si toglie un sassolino dalla scarpa. “Io e la Dc abbiamo sbagliato e pagato i nostri errori, adesso abbiamo il diritto e il dovere di non rinunciare alle nostre ragioni: io di tornare libero e non rimanere detenuto a tutta la vita e la Dc di tornare sulla scheda elettorale per dare voce alle istanze che porta avanti da sempre”, dice. A buon intenditor poche parole, verrebbe da dire. 


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