La mozione di censura non è bastata. Continuano i dubbi e le perplessità che i deputati a sala d’Ercole sollevano nei confronti del sistema sanitario regionale. Ad accendere i riflettori è questa volta Roberto Corona, deputato berlusconiano e componente della commissione sanità all’Ars, che punta il dito contro i centri unici di prenotazione per le visite mediche, previsti dalla riforma sanitaria in vigore dall’aprile 2009. Corona ha presentato un’interrogazione all’assessore Massimo Russo per sapere quali siano le strutture sanitarie siciliane che hanno esternalizzato il servizio dei Cup, “nella inosservanza – sottolinea il deputato – dell’articolo 21 della legge 5 appunto sul divieto di affidare a soggetti esterni l’espletamento di funzioni il cui esercizio rientra nelle competenze di uffici o di unità operative aziendali”.
Proprio in tema di esternalizzazione, Corona chiede inoltre quali siano i soggetti che gestiscono i servizi e se è stata effettuata una gara, quanto costa, quante persone vi lavorano, con quale contratto e dove si trovano i call center. “La legge 5 – interviene Corona – prevede anche il superamento della frammentazione delle strutture organizzative esistenti e quindi la creazione di un centro unico regionale prenotazioni con un servizio giornaliero, compresi i festivi, 24 ore su 24”.
Il deputato membro della commissione sanità rileva che i Cup in molte strutture ospedaliere siciliane sono ancora “a distanza di 2 anni gestiti da società esterne anche attraverso prolungamenti di contratto. L’efficienza del sistema sanitario – conclude Corona – deve passare necessariamente attraverso una riorganizzazione e razionalizzazione di servizi omogenei in tutta la Regione, a cui i cittadini hanno diritto di accedere con tempi di attesa minimi”.