Da Catania, ispirazione ed esempio nel mondo: ecco Volunteers

Da Catania, ispirazione ed esempio nel mondo: ecco Volunteers

"Chi più dei giovani ha voglia di migliorare il mondo?"
LA STORIA
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CATANIA – Parte tutto dalle falde dell’Etna. Volunteers inizia a prendere forma a Catania, tra le strade, partendo dalle scuole: i rappresentanti del Galilei, del Cutelli, del Convitto e molti altri del territorio coordinarono gli sforzi con l’unico e graniti con l’intento di fare del bene divertendosi. Volevano dare l’esempio ai più piccoli, ma soprattutto ai più grandi, mostrando loro che se Catania davvero vuole progredire  – come qualsiasi altra città d’Italia e del mondo – ha la fisiologica necessità che un gruppo di giovani, stanco della passività dilagante, sia pronto a spendersi per chi da sempre è stato emarginato e bistrattato.

A distanza di un anno, la congiunzione questo impegno e lo spirito di solidarietà umana ha permesso ad un’idea germogliata  in una stanzetta di una parrocchia di quartiere di diventare il più grande progetto solidale di giovani per giovani della Sicilia. Migliaia di ragazzi e di ragazze spontanei e genuini – sempre con il sorriso, sempre pronti per una carezza – hanno partecipato alle varie iniziative di Volunteers: “Angeli per un giorno” con i bambini scappati dall’Ucraina,  spese solidali per le famiglie che non arrivano a fine mese, “Angeli in corsia” nei reparti pediatrici, pulizia delle aree urbane più sporche, missioni umanitarie internazionali in paesi del terzo mondo: tutte queste rappresentano solo una piccola parte delle iniziative portate avanti nel corso del tempo da questi ragazzi che vogliono fare del mondo un posto migliore. 

La storia

Nello specifico, il progetto Volunteers Italia nasce in seno alla fondazione umanitaria internazionale VIS Foundation – attiva in 26 paesi del mondo-  l’otto Dicembre 2021, da un’idea di Padre Miguel Cavallè Puig e Vittorio Torrisi

Dopo ormai più di due anni, scanditi da oltre un centinaio di iniziative coordinate ed eseguite solo ed esclusivamente da giovani che hanno aiutato migliaia di persone concretamente, Volunteers vuole affermarsi  non come la rete di volontariato giovanile più grande della Sicilia, ma della Nazione. 

Milano e Roma (dove proprio ieri sono stati raccolti circa 500 chili di beni alimentari da donare ai meno fortunati), contano già gruppi operativi di centinaia di volontari che si prodigano stabilmente per fare e per permettere ad altri di fare della propria vita un capolavoro di solidarietà. L’intento è continuare a crescere, a macchia di leopardo, sul territorio italiano: non essere un’onda, ma uno Tsunami di solidarietà.

Oramai non solo i ragazzi dei licei catanesi, ma anche le studentesse e gli studenti della Bocconi, della Luiss, della Cattolica, della Sapienza, del San Raffaele, dell’Europea sono stelle della costellazione di Volunteers: e l’universo, si sa, è in continua espansione.

Ideologia di Volunteers 

Nella consapevolezza che la miseria si traduce in conflittualità sociale; nell’assunzione del vecchio assioma per cui “per viver bene io , è necessario che la gente intorno a me stia bene”; per permettere alla nuova generazione di fare della propria vita un capolavoro di solidarietà;  per essere la voce di una realtà muta che vede migliaia di giovani uomini e giovani donne con una radicata allergia alla mediocrità, è nato Volunteers. 

“Una rivoluzione contro la mediocrità”

“Volevamo far migliorare il mondo proprio dalle persone che al mondo ci sono arrivate da poco – spiega Vittorio Torrisi -, tenendo fermo il desiderio unico di lasciare ‘sto geoide che gira velocissimo migliore di come l’abbiamo trovato: insomma, si dovevano trovare quei giovani che volevano fare le brave persone per essere, una volta per tutte, brave persone. Penso che il progetto della stanzetta stia passo dopo passo diventando la più grande rete di solidarietà giovanile della Nazione proprio perché in fondo amare sia più gratificante che essere amati, e chi meglio di noi può capirlo? Chi ama più di noi? Chi più dei giovani ha voglia di migliorare il mondo? Chi più dei giovani ha il desiderio di fare della vita un capolavoro? Chi meglio di noi può far partire una rivoluzione contro la mediocrità?
In fondo – conclude Torrisi -, quello che stiamo facendo è una rivoluzione: e rivoluzionario è chi agisce per essere una brava persona”.


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